Distacco di placenta superato con perizia
Un caso di buonasanità all’ospedale S. Bambino di Catania
Una donna gravida in stato precomatoso con distacco di placenta salvata grazie ad un riuscito e delicato intervento chirurgico
Lella Battiato
Maria Cristina Azzaro di anni 29, (sposata con Gaetano Boscarello) alla 31.ma settimana (7° mese) di gravidanza, è stata trasferita dall’ospedale “Gravina” di Caltagirone al S. Bambino di Catania in gravi condizioni cliniche, con il bambino fortemente prematuro. La gravida, per altro senza avere avuto in precedenza figli, aveva manifestato ripetute crisi convulsive a causa della eclampsia (fulmineo decorso della malattia) ed era in stato precomatoso. La TAC eseguita a Caltagirone evidenziava edema al cervello e il feto era in spiccato oligoamnios (poco liquido amniotico), con notevole ritardo di crescita e, ad aggravare la situazione sopraggiungeva un distacco di placenta normalmente inserita, altra patologia che può comportare morte del feto e grave rischio per la vita della partoriente. La placenta nutre il bambino e qualora si dovesse staccare il bambino muore perché non si nutre più, e anche la madre perché si crea ematoma retroplacentale, che fa esaurire il fibrinogeno, e non permette più la coagulazione del sangue causando la morte per emorragia. I sanitari di Caltagirone non hanno sottovalutato la gravità del caso e preso accordi con l’ospedale S. Bambino di Catania, hanno prontamente trasferito la paziente con autoambulanza, fornendo debita assistenza. Giunta in ospedale (h. 6.48 del 23.5.15), eseguiti con estrema urgenza gli accertamenti clinici che confermavano la severità del caso, veniva sottoposta immediatamente a taglio cesareo dai due docenti universitari Vito Leanza (Responsabile dell’unità operativa di uroginecologia) ed Antonio Carbonaro, mentre anestesia e rianimazione venivano effettuate dai dottori Pappalardo e Randazzo. Grazie alla tempestività dell’intervento impegnativo e delicato, pronta disponibilità, adeguata organizzazione e impegno di tutto il personale, è stato possibile salvare la madre, non asportare l’utero, estrarre vivo il bambino che pesa 880 grammi, trasferendolo all’Utim dove è seguito amorevolmente tenendo la situazione sotto controllo. Il prof. Leanza che ha avuto il coraggio di intervenire velocemente, evitando la tragedia grazie alla sua grande esperienza, sottolinea “la gravidanza è il più fisiologico degli eventi ma può diventare patologia molto pericolosa quando le cose non vanno per il giusto verso e, continua, nulla avrei potuto fare io senza l’aiuto di Dio”. Una notizia positiva che porta gioia e speranza di buona sanità, contrariamente ad altre che ogni giorno creano sfiducia e disappunto nei cittadini; un caso eccezionale, poiché la situazione di puerpera e feto poteva avere esito letale.