Abbiamo adottato un Monumento

Abbiamo adottato un Monumento

 

La nostra scuola ,quest’anno più che mai, hadeciso di non perdere nessuna occasione. Abbiamo aderito infatti ad un bando  indetto dalla  Fondazione Napoli Novantanove, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e del Ministero dei Beni e delle attività culturale e del Turismo, Le scuole adottano i monumenti della nostra Italia.  Facciamo parte della Rete Nazionale de La Scuola adotta un monumento. Lo scopo è stato quello  di scegliere un monumento del proprio territorio da studiare e valorizzare con l’obiettivo di attirare l’attenzione sui monumenti del nostro Paese affinché gli studenti  e non “possano appropriarsene”.  Il progetto investe le scuole della responsabilità dei monumenti che adotteranno, responsabilità che è il legame di conoscenza e amore, tutela culturale e spirituale.

 L’ adozione che durerà per almeno tre anni e, su richiesta alla Fondazione Napoli Novantanove, potrà essere prolungata o interrotta.

La nostra scelta si è diretta verso l’Istituto Ardizzone Gioieni, conosciuto a Catania come “ l’Ospizio dei ciechi” e quindi qualcosa che non riguardasse l’intera comunità. Pochissimi ne conoscono il valore storico e artistico, nonché naturalistico . Stiamo preparando una grande apertura al pubblico e vedremo, insieme all’amministrazione di renderlo fruibile alla cittadinanza con visite guidate ed interessanti attività che si alterneranno nei meravigliosi spazi che l’istituto offre.

Allargando lo sguardo sulla storia artistica, culturale, storica, civile del luogo in cui viviamo, gli studenti coinvolti nel percorso di studio hanno costruito un rapporto diretto, motivato e anche affettivo, con il monumento prescelto e sapranno “raccontarlo” descrivendone le caratteristiche e rievocandone la storia e sapranno denunciarne ove sia il caso il degrado; sapranno riconoscerne il valore ed indicarlo come elemento fondante e ineliminabile del cammino di civiltà del genere umano cui l’arte rimanda.

Chiunque volesse conoscerne la storia può leggerla nella scheda allegata . Ci troviamo già sull’atlante dei monumenti adottati, basta andare al sito http://www.lascuolaadottaunmonumento.it/  per trovare noi ed altri siti in tutta Italia noti e meno noti.

Un grazie anche a chi condividerà sui social e metterà un “ mi piace” alla pagina facebook“Monument’s Boys &Girls – Quelli che adottano i monumenti” ;più sarà visitato anche virtualmente il nostro sito, più sarà condiviso, più sarà  conosciuto più probabilità di vincere il concorso abbiamo .Inutile dire quanto lavoro ci sia stato e quanto ce ne sarà da parte dei ragazzi delle classi III OAT, IV OAT e III O EN e delle professoresse che ne hanno seguito i lavori . Ci piacerebbe che una volta tanto questo diventasse un progetto condiviso da tutti e non solo di chi si occupa di beni culturali.

Graziella Guerrera e Alessandra Mirone

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L’Istituto dei Ciechi “Ardizzone Gioeni”

Scegliere un monumento da adottare a Catania non è cosa facile, tanti necessitano di cure e amore per essere riportati all’originario splendore , troppi i problemi burocratici da affrontare ,comunque non c’è che l’imbarazzo della scelta tra luoghi e monumenti noti e meno noti. Dopo un vivace dibattito tra colleghi e studenti delle due classi del corso turistico del nostro Istituto,più qualche altro aggiunto, abbiamo puntato la nostra attenzione su un luogo che neanche i catanesi considerano tra le opere d’arte; sono pochi coloro che lo hanno visitato e per molti era , ed è, un luogo di cura riservato ai minorati della vista: l’Istituto Ardizzone Gioieni.

L’edificio è ubicato nella parte alta di via Etnea, una delle più antiche ed importanti arterie della città di Catania .  Nasce negli anni ’90 dell’’800 per un atto di liberalità del filantropo Tommaso Ardizzone Gioeni che, con testamento segreto del 10 marzo 1884, erigeva ad erede universale del suo ingente patrimonio un Ospizio-Spedale “in sollievo dei Ciechi indigenti d’ambo i sessi”. La costruzione doveva aver luogo secondo “il miglior sistema che per dette opere avranno adottate le primarie città d’Italia”. L’Opera venne progettata  da due tra i migliori architetti dell’epoca, Filadelfo Fichera e suo figlio Francesco che, alla morte del padre, la portò a compimento. L’Istituto fu consegnato ai catanesi il 30 maggio 1911, inaugurato dai Sovrani d’Italia Vittorio Emanuele III ed Elena di Montenegro, alla presenza del Presidente del Consiglio Giovanni Giolitti e del Cardinale Giuseppe Francica Nava.

Innegabile è quindi il valore storico e l’impatto morale e sociale che l’istituto ha ricoperto per più di un secolo nella nostra città, ma è stato un luogo di nicchia ,riservato a chi ne avesse di bisogno o a  chi per scelta o per caso si trovasse a muoversi nell’orbita di questa istituzione. E’ stato tralasciato l’aspetto artistico di questo posto che vanta un suggestivo chiostro in stile neo-gotico  con annessa la  chiesetta con i mosaici caratteristici  che è un vero e proprio gioiellino ,trascurato sì, ma di grande valore artistico . Una curiosità che la riguarda è quella di due stelle di David che fanno bella mostra di se sul soffitto di una chiesa cattolica . La corte interna è una delle più grandi che ci sono in città , circondata da bellissimi portici. Quanto potenziale e quante idee ci sono venute! La prima cosa pensata dai ragazzi è stata quella che potrebbe essere la location ideale per spettacoli e concerti dalla primavera all’autunno inoltrato , dato il nostro clima . L’edificio richiama al suo interno , la struttura dei palazzi nobiliari con belle scale di marmo, antichi lampioni e lampadari, lunghi e ampi corridoi . Sono presenti inoltre una ricchissima bibliotecacon un patrimonio librario di oltre 23.000 volumi, di cui circa 18.000 in scrittura Braille che vuole soddisfare le diverse esigenze culturali e di apprendimento dei minorati della vista oltreché dei normodotati che vogliono consultare materiale specializzato in materia.

Sin dal 1911, data di inaugurazione dell’Ente, si sente l’esigenza di custodire i manoscritti braille per l’alfabetizzazione (sia culturale in genere e musicale in particolare) dei non vedenti. Soltanto alla fine degli anni ’20, con il costituirsi della Stamperia Nazionale di Firenze, tutti gli istituti vengono forniti dei vari libri in stampa. Ha inizio, così, la conservazione di tali testi che formeranno il nucleo della Biblioteca medesima. Finalmente, nel 1956, viene costituita la vera Biblioteca con relativo Bibliotecario. La struttura, oltre a produrre libri e pubblicazioni in scrittura Braille compresi i testi scolastici per gli studenti non vedenti iscritti nelle scuole dell’obbligo, in quelle superiori e nelle facoltà universitarie, ha prodotto testi in video scrittura destinati a tutti i non vedenti che possono utilizzare un comune computer e display braille. Anche questa necessita di una sistemazione poiché per anni è stata  quasi abbandonata a se stessa ,ma quale potenziale!  oltre che pratico potrebbe essere veramente un’ attrazione museale.

Si tratta di un sito particolarmente interessante sia per la bellezza dell’edificio che per lo straordinario giardino di acclimatazione, una tipologia di spazio verde nato agli inizi del Novecento e in genere dedicato alla conservazione di specie erbacee, arbustive o arboree di particolare interesse, perlopiù esotiche. E infine sul retro un grande spazio dedicato all’orto ,sul quale ruotano tanti progetti della nuova amministrazione dell‘IPAB che  gestisce l’ Istituto e che ha acconsentito all’adozione.

Lo scopo della nostra adozione è quello di far conoscere meglio questo luogo organizzando mostre, eventi culturali, visite guidate e quant’altro sia necessario , compreso dare una mano per la manutenzione del giardino che è vasto ed in pessime condizioni.  E’ per noi importante che i ragazzi si sentano parte attiva del territorio in cui vivono ed imparino ad amarne storia e bellezza, e questo è un luogo dove loro potranno anche esprimere le professinalità acquisite a scuola in percorsi e attività che li vedono protagonisti. Naturale è stato pensare all’integrazione tra gli studenti della  nostra scuola e quelli dell’istituto e, perché no, vedere questo bellissimo luogo anche come punto di integrazione tra persone con diverse abilità, diverse culture , diverso credo.

 

Insegnanti referenti : GraziaMaria Guerrera, Alessandra Mirone.

Classi III OAT e IV OAT ( con la collaborazione di studenti della III OEN ) le classi sono del corso turistico ed enogastronomico per un totale di 35/40 alunni .

IPSSEOA “ Karola Wojtyla” Catania via Vittime Civili di guerra n. 8 – 95123 Catania – tel. 095 484836 – fax 095 7571828
e-mail: ctrh03000c@istruzione.it ; dirigente@ipssar.eu– pec: ctrh03000c@pec.istruzione.it

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