Nobiltà di spada fra Europa e Sicilia
Interessante convegno internazionale di studi, nella splendida chiesa S. Vincenzo Ferreri di Nicosia, ripercorrendo la storia tra Europa e Sicilia attraverso le famiglie nobili di spada
Lella Battiato Majorana
Una grande occasione per mettere insieme il mosaico del sistema delle signorie in Sicilia ed Europa, lande deserte, poiché i Comuni con le grandi città hanno risucchiato lo studio di importanti personaggi. Attraverso studi scientifici rigorosi sulle “baronie” che portano alla riscoperta di un periodo di storia che non può essere abbandonato, diventate strumenti metodologici e usate dagli storici, per approfondire e guidarci attraverso ricche pagine di segreti e vivacità culturali.
Notevole il contributo della Società Nissena di Storia Patria, con l’arch. Luigi Santagati che approfondisce gli studi sulla formazione della Nobiltà di Spada in Sicilia, “senza sogni cosa resta dell’uomo?” e il dr. Giovanni D’Urso (Ecomuseo Petra d’Asgotto) espone con dovizia “La Via baroni di Buterno e Grado”; Emanuele Giarrizzo ha rappresentato la Società Siciliana di Storia Patria di Palermo dialogando su “I Gaetani e l’opposizione aristocratica ai Borbone di Napoli (1735-73, 1812-60)”; Salvatore Lo Pinzino, Società Ennese di Storia Patria, ha tratteggiato attentamente “Gli “Sperlinga” ossia i duchi di Sperlinga della Gens Onetorum”.
Ha aperto i lavori nella splendida chiesa di S. Vincenzo Ferreri con le splendide pitture del pittore fiammingo Borremans il sindaco di Nicosia Luigi Salvatore Bonelli che sottolinea l’importanza dell’incrocio tra passato e presente per preparare il futuro, poiché Nicosia era chiamata la “Città dei 24 Baroni”. La giornata si arricchisce con: Antonio Vitellaro “Le molte anime di Carlo Maria Carafa”, Rosanna Zaffuto “Magnificenza e cultura alla corte dei Moncada”, Andrea Ferrugia “I Filangeri di Sicilia fra XIII e XVI secolo. Storia di una famiglia e di un patrimonio”, Antonio Barone, Associazione Albacas Licodia Eubea, “I Santapau, signori delle terre di Licodia, tra politica e mecenatismo culturale”.
Affascina la sala Vittoria Alliata, Scrittrice e studiosa al femminile, con “Mavult principem esse quam videri”: motto, progetto e mito di due casate”, con la storia della sua famiglia ha parlato dei matrimoni tra i suoi due antenati e del ruolo politico, sociale e culturale svolto a Palermo, ricorda che hanno difeso la costituzione e Giuseppe Alliata a Pantelleria divenne prigioniero di Federico III, liberato fece parte poi del parlamento europeo diventando ministro degli esteri, quando venne annullata la costituzione siciliana esilia in Toscana. Ha deprecato lo stato di decadenza del Palazzo Villafranca, dopo essere stato depauperato e lancia un appello per il restauro e creare un museo poiché ci sono più di cento volumi preziosi che stanno andando in rovina.
Imprime spessore al convegno la relazione del grande storico Henri Bresc Università Parigi Nanterre (Francia) “Migrazioni aristocratiche in Sicilia”, parlando della formazione dell’aristocrazia medievale siciliana, mediante gli apporti normanni, svevi, angioini, aragonesi con una serie di interessanti slide sulla collocazione topografica degli insediamenti che ha stimolato un vivace dibattito nella sala. Si sofferma sui “Principi Illuminati” anche nel percorso teologico, dall’assolutismo alla democrazia, al governo partecipato. La tradizione vuole che “un principe vero” deve dare felicità al popolo citando Ignazio principe di Gravina che si è battuto per l’alleanza dei popoli.
La seconda sessione è stata moderata, insieme alla presidente della Petra d’Asgotto Pina La Giusa, da Salvatore Lamonica, relatore su “Barresi di Sicilia, Spagna e Francia”. Esordisce “Il passato non passa mai” ha esaltato la corte di Spagna dai Barresi, Moncada, Resequens, Branciforte, Alliata riportando alla luce la splendida figura di Dorotea Barresi di Pietraperzia, prima nobildonna siciliana europea che si imparentò attraverso i suoi tre matrimoni con nobili di spicco, e, l’ultimo, il viceré di Napoli Giovanni de Zuliga, fratello di Luigi. A Pietraperzia ancora oggi c’è il sarcofago della nobildonna (1533 – 91) e di Pietro Barresi primo principe di Pietraperzia che sposò Giulia Moncada.
Prosegue la giornata Maria Antonella Balsano Università Palermo attraverso una ricerca storiografica minuziosa e slide presenta “Le grandi famiglie siciliane promotrici dell’attività musicale in Sicilia”.
Pregevole relazione approfondita, elegante ed esauriente Giacomo Pace Gravina Università Messina “La stirpe del Gaipa: Casa Gravina”, che ha ricostruito la storia della Casa Gravina attraverso i suoi personaggi principali, il loro ruolo nella storia della Sicilia e della monarchia iberica, come ad esempio l’ammiraglio Federico Carlo Gravina, eroe spagnolo di Trafalgar, o il cardinale Pietro Gravina, ritratto nella galleria dei viceré nel Palazzo Reale di Palermo. Fa notare che le famiglie nobili di spada si riallacciano agli ordini cavalieri militari e le famiglie entrano nella grande storia.
Vittorio Ricci Studioso di Vallecorsa (FR), relaziona su “Una coppia reale nella Palermo del XVII secolo: il Conestabile Federico Colonna e la moglie Margherita d’Austria e Branciforte” e Salvatore Farinella Architetto di Gangi (PA) su “I Graffeo principi di Gangi e marchesi di Regiovanni. Breve vita di un casato 1625-1654. Aggiunte documentarie alle notizie sulla famiglia”.
Convegno pregevole e interessante, rispetto per il passato, risultati notevoli e dialoghi costruttivi, che è riuscito a ricucire con maestria, grazie ai pregevoli relatori storia e leggende di famiglie nobili e potenti con matrimoni incrociati tra tradimenti amori e delitti che hanno creato imperi, di cui ancora oggi ne usufruiamo, bellezze artistiche che attraggono turisti da tutto il mondo.
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