La tradizione enogastronomica italiana a confronto con pietanze e dolci della tradizione russa
La tradizione enogastronomica italiana a confronto con pietanze e dolci della tradizione russa
Carlo Majorana Gravina
Il prestigio e la proverbiale qualità della enogastronomia italiana, ma anche il clima, sollecitano fantasie e raffronti. L’aforisma di Chateaubriand “Le cucine nel mondo sono tre: francese, italiana, cinese; gli altri popoli si alimentano”, con tutte le riserve e considerazioni che suscita, ancora oggi tiene banco.
Nel merito va precisato: la cucina francese cui si riferiva era l’haute cuisine, per cinese intendeva soprattutto la cantonese (essendo la Cina un subcontinente con situazioni climatiche, pedologiche e agricole estremamente varie, per le quali alcune pietanze non possono essere realizzate dovunque), solo nel caso di quella italiana il pensiero dell’illustre francese giustifica il termine generico cucina poiché in Italia la qualità è costantemente buona sia nelle pietanze più umili che in quelle più raffinate. I ricettari raccolti nelle biblioteche dei conventi e di corte solo a un certo punto arrivarono in Francia e in Europa, in Italia sin dai Romani e dai versi di Orazio di pietanze si è scritto con grande autorevole competenza, ovunque riconosciuta. Giudizio sospeso per la tradizione arabo-orientale, a me sconosciuta, anche se da quel lato non è difficile immaginare che vi sia stata una produzione di notevole prestigio e raffinatezza.
Del resto, quando la Sicilia passò dal periodo arabo ai normanni si fusero tradizioni culinarie complesse rilevantissime spesso riprese e perpetuate all’interno dei conventi di clausura femminili che, a mio modo di vedere, si riportavano a quella che chiamo nostalgia dell’harem, essendo questo una comunità prevalentemente femminile e considerando che i dolci delle monache, soprattutto nella Sicilia occidentale, hanno gusto e sapore quasi erotico.
L’alimentazione, sostanzialmente, suggerisce di rivedere storia, cultura, società in chiave pragmatica, posto che l’umanità, almeno una volta al giorno, si è sempre alimentata: in piedi (fastfood), seduta (slowfood), bene, male, con gli ingredienti alla sua portata.
Questo primato complessivamente italiano porta a raffronti.
Metamorfosi della cucina Italiana in Russia.
Tutti conoscono i piatti italiani, le tradizioni, le veglie rumorose con gli amici, i cenoni lunghi e le tavolate allegre di famiglie grandi.
La cucina italiana è magari la più famosa, svariata e amata da tutto il mondo. E anche molti vorrebbero “copiare” le sue ricette. Ma chi riesce a farlo bene e per quanto bene? Come i piatti si mutano nei diversi paesi?
È divertente сhe in realta non esista la cucina italiana nazionale. Ogni paese e ormai spesso ogni città ha le sue ricette originali e sfiziose. Si può discutere molto sui piatti e la delicatezza del gusto italiano ma è gia stato fatto molte volte. Io, invece, vorrei parlare delle metamorfosi della cucina italiana in Russia. Di preciso, vorrei parlare di due piatti principali e ovviamente un caffè сhe gli italiani amano moltissimo.
Сome i russi cambiano le ricette originali, quali ingridienti aggiungono oppure sostituiscono, e come servono questi piatti?
Prima di tutto, vorrei parlare della pizza. È così famosa in Russia, che molte famiglie hanno le loro proprie ricette. Sono la pizza con ketchup e salsiccie russe, e la pizza con maionese, e la ricetta più popolare: è la pizza con tutto ciò che trovi nel frigorifero. Il piatto che gli italiani esaltano, il piatto che ha tradizioni rigide di preparazione, le ricette che non cambiano da secoli, l’arte della cucina che passa da padre in figlio. Tutto questo è assolutamente non considerabile in Russia, perchè abbiamo gli altri valori: far economia e il veloce alleviamento di fame. Così la pizza fatta in stile russo è un modo molto comodo e abbastanza buono per usare i prodotti, che, altrimenti andrebbero buttati via. Mi piacerebbe sapere se gli italiani conoscono questo piccolo secreto?
Per quanto riguarda il secondo piatto di cui vorrei parlare, la pasta, di solito non la mangiamo come il primo. Probabilmente lo fanno solo le donne preoccupate della figura oppure i buongiustaii raffinati. Per la maggior parte dei russi, invece, la pasta è un contorno, accompagnato da una polpetta o bistecca. Siccome in Russia fa freddo è il cibo deve essere abbondante, nutriente e scaldato. Altrimenti come combattere con gli orsi in una terra ricoperta di neve?
E finalmente il caffè che per gli italiani è un rituale. Certo, il cappuccino si beve solo la mattina, mentre risvegliato corto e fortissimo espresso o ristretto si bevono in tutti gli altri casi. Ma non in Russia. Siccome ammiriamo tutto grande: la nostra ambizione, il nostro territorio, la nostra ampiezza, la nostra anima, e anche un caffè. Beviamo il caffè con le tazze da mezzo litro, il cappuccino va bene anche dopo una cena con il vino, o prima per andare a letto. E non sappiamo quasi niente sull’espresso e ristretto. Non sono la nostra taglia. Amo la Russia con tutto il cuore e mi stupiscono sempre le nostre ingegnosità e identità.
Che cos’è la pasta?
Mi ricordo ancora la prima volta che ho incrociato la cucina italiana. Era a metà degli anni ‘90 quando io, una bambina di cinque anni, leggevo un libro di favole italiane. Per qualche ragione mi si è impressa nella memoria la pubblicità di un ristorante italiano inserita alla fine del libro. Era una pubblicità sfiziosa, destinata ai bambini russi. Diceva: “Credi che la pasta possa essere solo dentifricio, come in russo? Invece, per gli italiani, la pasta è un piatto delizioso che può avere vari colori e forme. Per esempio, quando la pasta contiene un ripieno, si chiama raviolo – è un po’ simile ai pel’meni russi. Vuoi assaggiare la pasta italiana? Allora vieni con i tuoi genitori al nostro ristorante!”
Ovviamente, non sono andata a quel ristorante, perché erano gli anni ’90, difficili e poveri per la maggior parte dei russi. Comunque, da quel momento ho ricordato i nomi “pasta” e “ravioli”, che erano ancora molto insoliti e persino straordinari per la gente russa, ex sovietica.
In realtà già allora la cucina italiana cominciava a penetrare in Russia, lentamente ma inesorabilmente. Per esempio, alla fine degli anni ‘80 la Pasta Barilla ha girato uno spot ambientato nella fiabesca Mosca innevata, e nel 1997 Gorbaciov in persona ha recitato nello spot di una pizzeria.
Da allora sono passati molti anni, la Cortina di Ferro è diventata un lontano ricordo, la Russia è cambiata radicalemente. Molti russi, me compresa, si sono innamorati della cucina italiana, con i suoi ingredienti freschissimi, il suo ampio uso delle verdure, di carne succulenta e condimenti saporiti.
Oggigiorno, in quasi tutte le città russe ci sono molti ristoranti italiani. Praticamente ogni russo sa cosa sono gli spaghetti, le lasagne, il parmigiano, ecc. E da quando ho cominciato a imparare l’italiano, tutti i nomi dei piatti italiani sono divenuti ancora più belli per me. Per esempio, ora so che “tiramisù” viene da tirare su, e lo trovo molto poetico. Spero che la cucina italiana in Russia si diffonda ancora più nei prossimi anni!
La cucina italiana nella vita russa
Pizza, pasta, ravioli, lasagna, tiramisù – quando sentiamo questi nomi non possiamo immaginare niente tranne le strade coloristiche italiane, un caffè al centro di Roma o sul lungomare di Venezia. Immaginiamo subito odori e profumi che ci attirano… Abbiamo un desiderio forte di abbandonare tutto e partire in un’avventura in Italia.
Però qualche secondo dopo scendiamo dal cielo in terra, guardiamo dalla finestra e vediamo una tempesta di neve che non ci fa uscire di casa. Il buon umore è passato e possiamo solo sognare il sole, il caldo ed i piatti buonissimi e meravigliosi.
Però c’è una possibilità di creare l’aria italiana a casa sua. La soluzione è facile – tutto comincia dalla cucina. Bisogna solo di preparare un piatto italiano e grazie alla nostra fantasia siamo già in Italia. Qualcuno potrebbe pensare che la cucina italiana è difficile perché ci sono i piatti assolutamente sconosciuti, ma non è vero. Nella cucina italiana e russa ci sono molte cose simili.
Tutti i russi hanno sicuramente mangiato gli agnolotti, che è un piatto molto conosciuto nella cultura della Russia. Allora, in Italia c’è un analogo di questo piatto: i ravioli. La differenza principale è nei ripieni. In Russia noi preferiamo mettere più spesso la carne. I ravioli italiani, invece, possono essere con i ripieni diversi: pollo, formaggio, funghi, ecc.
In più, tutti i russi conoscono da bambini il timballo di maccheroni con la carne – è quasi una lasagna italiana, che tutti i bambini amano molto!
Ancora un piatto molto conosciuto in Italia sono gli gnocchi che hanno “un fratello russo” – kletski. Questo piatto è adorato dai bambini e dagli adulti in Italia e in Russia.
Per concludere, vorrei dire che le tradizioni della cucina russa e italiana sono molto simili e ci sono tantissimi piatti comuni.
Khavina Anastasiia