L’orchestra a plettro di Taormina accoglie il nuovo anno
L’orchestra a plettro di Taormina accoglie il nuovo anno
Il tradizionale Concerto di Capodanno nella Basilica Cattedrale intitolata a San Nicolò di Bari Mauro Romano
Come da tradizione, nella città del Centauro, il nuovo anno è stato accolto con il Concerto dell’Orchestra a plettro diretta dal maestro, Antonino Pellitteri. Data la chiusura del Grand Hotel San Domenico Palace e l’inagibilità del Palazzo dei Congressi, lo storico Concerto di Capodanno si è tenuto nella Basilica Cattedrale intitolata a San Nicolò di Bari. Grazie quindi all’impegno dell’Amministrazione comunale e alla disponibilità di Mons. Carmelo Lupò anche quest’anno è stato possibile consentire a taorminesi e ai turisti italiani e stranieri di godere di quest’appuntamento con la buona musica. E ormai più che centenario il legame che unisce Taormina e i taorminesi alla musica a plettro.
Grazie a questo legame, l’Orchestra a plettro si è affermata nel panorama internazionale come una delle più antiche e prestigiose orchestre di strumenti “a pizzico”. Dal 2008, l’Ensamble taorminese è diretto da Pellitteri, al quale con un lungo applauso al termine del concerto il pubblico ha espresso tutto il suo affetto; a lui si devono i successi di questi ultimi dieci anni nonché l’avvio di importanti collaborazioni.
Il concerto di quest’anno è stato aperto con un grande classico: la Pastorale, composizione di matrice popolare eseguita in Sicilia durante il periodo di Natale. A seguire, un omaggio alla Sicilia più autentica con il Preludio e Siciliana tratti dalla Cavalleria rusticana di Mascagni che ha visto, tra gli altri, la straordinaria interpretazione solista di Elisabetta Monaco con il suo liuto cantabile.
Il ricco programma è proseguito con il valzer della Vedova Allegra di Franz Lehar, trasportando il pubblico nell’atmosfera leggera del mondo dell’operetta. La Suite del compositore Bruno Szordikowski ha evocato le misteriose magiche atmosfere irlandesi. Ma è con La Sinfonia del Nabucco di Giuseppe Verdi che la Chiesa gremita di gente è esplosa in una vera e propria ovazione. Le note del celebre “Va pensiero” nell’interpretazione del Mandolino solista, Alessandro Russo, hanno emozionato il pubblico presente. Non meno applaudito il famoso Valzer dei fiori tratto dallo Schiaccianoci, trascritto per l’occasione da Pellitteri. Il brano, nel quale si è esibito, in qualità di chitarra solista, il maestro, Alfredo Durso, ha voluto essere anche un omaggio al celebre compositore di balletti russi Peter Tchaikovsky di cui proprio nel 2018 ricorre il 125 esimo anniversario dalla morte. L’Orchestra a plettro ha concluso la sua performance al ritmo trascinante dell’Intermedio tratto dalla Zarzuela dello spagnolo Geronimo Gimenèz La Boda de Luis Alonso. Alla fine del concerto il numeroso pubblico si è lasciato trascinare battendo le mani a ritmo di musica nella celebre Marcia di Radetzky.