Al Metropolitan di Catania strepitoso Giselle del balletto di San Pietroburgo

Saint Petersburg Classical Ballet Tradition” porta in scena al Metropolitan di Catania, affascinando il pubblico, “Giselle” famoso balletto romantico

Lella Battiato Majorana

 

Il balletto protoromantico Giselle, nato dalla fantasia del grande scrittore Théophile Gautier, è stato portato in scena affascinando il pubblico al teatro Metropolitan di Catania, dal Saint Petersburg Classical Ballet Tradition, poderoso balletto di San Pietroburgo (corpo di ballo con ben 47 elementi in scena e un’ampia scelta di primi ruoli al suo interno), con nuove fantasmagoriche scenografie e costumi giocati sui canoni del grande teatro imperiale russo, mandando il pubblico in visibilio.

Con grande capacità interpretativa, Natalia Lazebnikova nel ruolo di Giselle, ha ripercorso le felici intuizioni che a suo tempo furono della leggendaria Carlotta Grisi (e di Jules Perrot) alla ‘prima’ assoluta: cifra di grande intensità mimica nel primo tempo, tecnicismo e leggerezza nel secondo, in grande affiatamento con Ernest Latypov (principe Albrecht) e gli altri curati ruoli: Andrey Yahnyuk, Mikho Naotsuka, Repetieva Maria, Romashkevych Anton, Imankuolv Saadi, Tkachenko Maksim.

Ben reso il villaggio con danze di “carattere” couleur locale, durante la vendemmia, tra le viti i contadini Borisov Vladislav, Kuts Valeria. Un’opera che affascina sempre con la leggenda delle Willi, personaggi della tradizione popolare tedesca, sono spiriti di giovani donne in abito nuziale, morte per amore prima del matrimonio, che vagano nei boschi al calare delle tenebre in cerca di vendetta sugli uomini da cui sono state tradite, costringendoli al ballo fono alla morte stessa. Significativi i personaggi Mirta, regina delle Willi (Repetieva Maria), le due Willi Vorobiova Alexandra e Vorobiova  Olga, nonché le sei amiche di Giselle Kostina Maria, Chava Anastasia, Protsenko Irina, Gubanarova Natalia, Kristinaa Kochetova, Tikhonova  Maria.

Eccezionali costumi di Kulichenko Valeri, applauditi lungamente dal pubblico, uno spettacolo dove si fondono sacro e profano, amore e morte, dimensione terrestre e celeste, pantomima e “ballet blanc”, riuscendo ad attivare una complicità, un fil rouge di miti e riti che giocano gli stereotipi drammatico-musicali, con l’inesorabile fatalità che sospinge le danze che si affastellano in scena e nel secondo atto risalta la costruzione drammaturgica con rievocazioni di atmosfera e di ambiente.

Gautier aveva innescato un’operazione culturale di grande respiro richiamandosi a tre grandi autori e coinvolgendo un drammaturgo e sei artisti. La rivisitazione del mito slavo/celtico/tedesco delle villi, vendicatrici di anime tradite, combinava col movimento letterario della scapigliatura (1834), ma il colpo d’ala che mise Giselle in quota fu il finale semi-lieto: il salvataggio di Albrecht. Un’edizione che appassiona con focus sull’amore sublimato dalla morte, dove la pulsione di morte si lega alla passione e alla redenzione.

Al Metropolitan di Catania, applausi a scena  aperta hanno sottolineato gli efficaci passaggi virtuosistici dei due protagonisti: l’atmosfera romantica con la quale Albrecht accende d’amore Giselle, la da questa letizia manifestata con le sue amiche, la sua morte, la determinazione con la quale si oppone alla vendetta delle Villi salvando l’amato.

Una menzione di merito particolare a scenografie e costumi creati espressamente per la tournée italiana del Balletto di San Pietroburgo sulla base dei canoni artistici del Grande Teatro Imperiale Russo, su coreografia di Jean Coralli, impegnando artisti e maestranze di elevata professionalità che qualificano e perpetuano la tradizione del balletto classico in Russia e nei paesi balcanici.

Apprezzate le scenografie curate da Gurenko Evgenii, nonché l’ammirata coreografia di Tatiana Linnik, luci di Antonio Trigilia, audio Gareev Timur, tecnico palco Fedenko Maksim, Denis Koshi-Lovich, Vladimir Botsev. Foto Federico Astuto.

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