Si festeggia nell’aula magna del Policlinico di Catania il “Quarantennale della laurea in medicina e chirurgia” anno accademico 1978

Si festeggia nell’aula magna del Policlinico di Catania il “Quarantennale della laurea in medicina e chirurgia” anno accademico 1978

Il rettore Francesco Basile “I ricordi si accavallano … un periodo lungo, si scorrono alcuni momenti e rimane il sentimento di amicizia”

Lella Battiato Majorana

 

Mattinata interattiva emozionante, di grande partecipazione nell’aula magna del Policlinico di Catania, organizzata dal prof. Filippo Drago, direttore del Dipartimento di scienze bio-mediche e bio-tecnologiche, per festeggiare la cerimonia che ricorda il quarantennale della laurea in medicina e chirurgia, riunendo i medici laureati nell’anno accademico 1978.

Un’università in continua evoluzione che è migliorata quest’anno, grazie alla gestione del rettore Basile, in rapporto alle strutture disponibili, ai servizi erogati, al livello di internazionalizzazione e alle capacità di comunicazione, ed è la seconda del Sud dopo Napoli.

Apre la cerimonia il rettore dell’università di Catania Francesco Basile, laureato anche lui nel ’78, con un discorso attento, saggio, esponendo una profonda e completa analisi di questi ultimi anni, rivolgendosi con empatia ai presenti. “Con orgoglio faccio parte di questo gruppo che quest’anno compie quarant’anni, e 46 anni di conoscenza”, esordisce con questo messaggio amichevole; “un gruppo molto nutrito oggi si riunisce, ragazzi allora oggi un po’ più grandi che ci manteniamo in contatto con ottimi rapporti di amicizia e buoni rapporti professionali di collaborazione”. “I ricordi si accavallano … un periodo lungo e si scorrono alcuni momenti”.

Viene ricordato il prof. Attilio Basile, fulcro e onore della medicina catanese, il rettore continua, “mio padre era preside in alcuni anni del nostro corso di laurea ed è stato lui a firmare i nostri diplomi di laurea, tranne il mio per ovvi motivi, “per tutti noi è un ricordo non solo per me affettivamente, ma anche per gli altri un maestro che tanto ci ha insegnato e sono grato a  tutti i colleghi che lo ricordano con tanto affetto e stima”. Con una riflessione equilibrata, cita la frase di Sallustio (dal Bellum Iugurthinum) “con l’armonia e l’amicizia le piccole cose crescono; con la discordia anche le più grandi vanno in rovina” (concordia parvae res crescunt, discordia maximae dilabuntur). Molto coinvolgenti le parole del professore Drago “Rivedere tanti colleghi tanti anni dopo la nostra laurea, in un momento particolare della vita della nostra università: molti hanno percorso strade diverse nell’ambito della sanità pubblica, altri hanno intrapreso la carriera universitaria, con incarichi importanti; voglio ricordare che in quell’anno 1978 oltre me si è laureato, il prof. Sessa preside della scuola di medicina e un gruppo di colleghi che hanno dato un contributo importante per la crescita di questa università. Momento di ricordi e bilanci. Oggi l’università e la sanità pubblica sono cambiate, bisogna guardare al futuro, e a nuove prospettive”.

L’università di Catania vive un periodo di grande successo grazie al lavoro del rettore Basile, ai suoi collaboratori, noi direttori dei Dipartimenti, ed è cresciuta rispetto alcuni anni fa, alcune agenzie internazionali la classificano nel ranking delle università italiane davanti anche ad alcune del Nord blasonate, dopo l’università La Sapienza, tra le università del Sud grande soddisfazione per noi”.

Sono stati sottolineati dal rettore, in un quadro di confronto e condivisione tra ieri e oggi le differenze tra i giovani di oggi più informatizzati, e proiettati all’attività “rendering”, forse un po’ meno partecipativi. Viene presentata la costituzione della “Associazione Alunni della Scuola di Medicina” “ASMU”, “così avremo modo di rivederci all’interno di questa associazione, che sarà aperta anche ai giovani laureati per creare osmosi”, rilancia il rettore. È cambiata l’atmosfera, prima in prevalenza maschile adesso crescita esponenziale femminile è un segno dei tempi; emergono problemi nel nuovo mondo della medicina, ormai si seguono specializzazioni particolari e resta il vuoto per le precedenti, ma si creano anche positività.

La sala, gremita di medici settantottini e docenti emeriti della medicina di Catania, partecipa con brevi interventi: il prof. Salvatore Castorina “siamo orgogliosi che Francesco è il nostro rettore, eravamo amici e ancora lo siamo ed esprimo la gioia del nostro senso di appartenenza alla nostra università”; “è finito il periodo in cui la cultura aveva un approccio umanistico, l’umanesimo è stato messo da parte, siamo ultima generazione diventata medici, avevamo ambizione sana, come sottolinea il dott. Catania,  migliorarci senza fini egoistici per mettere la conoscenza al servizio dell’università”.

Il prof. Vito Leanza, docente di ginecologia e ostetricia università  di Catania, con enfasi e spirito di solidarietà evidenzia “i ricordi del passato rimangono sempre presenti, una riconoscenza particolare al prof. Attilio Basile sempre fra noi “ancora oggi faccio tesoro degli insegnamenti” e dedica una bellissima poesia, con versi ritmici rimati, sincretici, carichi di riferimenti, e motivati dalla stima, letta dalla giornalista Lella Battiato Majorana. “Il prof. Attilio Basile, uomo straordinario per carriera scientifica, attività professionale, cura nell’insegnamento, ha trasmesso l’arte medico-chirurgica alle tante generazioni di medici da lui formate”, rilancia il prof. Leanza. “Ho ancora vivo nella mia mente il piacevole ricordo delle sue lunghe ed affascinanti enciclopediche lezioni di clinica chirurgica, alle quali partecipavano specialisti di diverse branche, che arricchivano l’insegnamento sapientemente condotto dal Maestro”, così conclude.

Tutti auspicano un nuovo umanesimo per i giovani che con coraggio riescono a prendere il meglio del passato per una attività migliore.

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