Al teatro della Pergola di Firenze premio Galileo 2000: premiati gli alfieri del dialogo interreligioso e interculturale.

Al  teatro della Pergola di Firenze premio Galileo 2000: premiati gli alfieri del dialogo interreligioso e interculturale.

Catania partecipa con l’imam Abdelhafid Kheit, componente Unione Comunità Islamiche d’Italia

 Lella Battiato Majorana

 

L’edizione speciale 2018 del Premio Galileo 2000, andata in scena al teatro della Pergola, la spiritualità e il dialogo interreligioso sono stati il filo conduttore di una serata piena di emozioni. Presenti i più importanti esponenti del mondo interreligioso, l’imam di Firenze, Izzeddin Elzir e Joseph Levi.

 

Da Catania Abdelhafid Kheit, presidente Comunità Islamica di Sicilia e dirigente nazionale Unione delle Comunità Islamiche d’Italia (U.Co.I.I.), evidenzia “celebrato in  questo premio la comunicazione tra differenti religioni come veicolo di pace. Dobbiamo essere produttori di diritti umani e libertà per la difesa dei comuni valori condivisi”.

 

Un percussionista africano, al centro della platea della Pergola, privata delle sedute e trasformata in anfiteatro, scandisce con il ritmo del tamburo cadenzato l’ingresso degli ospiti. Il mare elemento di unificazione e fonte e scambio tra culture diverse, le luci, la musica, la danza hanno creato fin dall’atrio di ingresso del teatro l’apparato spettacolare che ha fatto vivere atmosfere evocative, serata ideata da Giancarlo Cauteruccio.

 

È stata presentata la nuova Scuola Fiorentina di Alta Formazione, finalizzata al dialogo fra le religioni. che lavorerà sull’integrazione delle culture e dei popoli, principi che sono alla base di del Premio Galileo 2000 nato 18 anni fa da un’idea dell’avvocato Alfonso de Virgiliis, con Zubin Mehta, Jack Lang, Irene Papas, Irina Strozzi e Marco Giorgetti del comitato scientifico, evidenzia “per unire culture, filosofia, popoli e religioni affinché il mondo possa avere un futuro dove si riconosca quella Spiritualità, che diviene il punto di riferimento del nostro tempo, allorché eleva l’umanità all’essenza dello spirito”.

 

Premiati gli alfieri della spiritualità con un appuntamento che vanta un palmares tra i più prestigiosi su scala internazionale. Alla cerimonia hanno partecipato la storica dell’arte Cristina Acidini, Pasquale Mennona, Eugenio Giani, il comandante provinciale dei Carabinieri Giuseppe De Lisi, il questore Alberto Intini. Omar Abdulcadir Hussein, ginecologo ospedale Careggi Firenze, dirige ambulatorio de-infibulazione (lotta mutilazioni genitali femminili)

 

I protagonisti di questa edizione sono stati il segretario generale della Lega  Islamica, ex ministro della Giustizia dell’Arabia Saudita Mohammad Ben Abd ul-Karim Al-Issa “sono felice di essere qui con voi nella città di Firenze, culla del Rinascimento europeo, simbolo di arte, bellezza, creatività e ci troviamo qui amorevolmente uniti dal comune denominatore che evoca pace per l’umanità, con la consapevolezza delle differenze, diversità e molteplicità, ho dialogato in modo eccellente con le autorità, con fraterna e trasparente comunicazione, microscopio degli intenti”. Sottolinea ancora “il pericolo più grave che affronta l’umanità è l’isolamento sia religioso che politico, si ammalano le religioni, le civiltà con le loro segregazioni, è doveroso il dialogo. Le contrapposizioni e aspirazioni di alcuni per interessi geofisici, politici, annientano la coesione della pace trasformando il territorio in arene e selvaggi conflitti; la storia ha dato per vincitore, ciò che si fonda sull’ingiustizia e resta sempre ingiusto”. Rilancia “Il materialismo feroce contrasta con la logica dei valori: razzismi, crimini orrendi che hanno scosso l’umanità e hanno devastato geograficamente al suo interno e all’esterno, occorre la consapevolezza che per opporsi non occorre nessuna barbarie umana, sulla quale vigila l’occhio della comunità internazionale e i capi spirituali con le loro diverse categorie”. Continua “i comuni valori condivisi da tutti e la pace, rendono consapevoli e sono le più grandi garanzie per il nostro futuro e le generazioni a venire” conclude “sono fiero del significato del premio e mi sento responsabile per averlo ricevuto di operare per le giuste cause e la pace di tutti noi, sconfiggere il male e radicalizzare la tendenza del male”;

 

il direttore internazionale degli affari interreligiosi della AIC Global Jewish Advocacy, Rabbino David Rosen;

 

la Scuola Fiorentina di Alta Formazione per il Dialogo Interreligioso e Interculturale attraverso Rav Joseph Levi “convivenza fra fede e culture diverse, il Mediterraneo deve ritrovare la sua anima, rispettare l’uno l’altro e costruire insieme un futuro eccellente di esperienze di vita del mondo ebraico, cristiano, islamico”;

 

il cardinale emerito di Milano Angelo Scola (“Il dialogo tra religioni riporta ognuno di noi  al senso di Dio in un tempo di travaglio il confronto potrà aiutarci a superare questo mare in tempesta”, ha sottolineato

 

e l’archimandrita della Chiesa Greco Ortodossa – Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli Padre Nikolaus Papadopoulos. Mentre il Premio Speciale, per lo Spirito laico, è andato all’Ospedale pediatrico Meyer nella persona del presidente.

 

 Lo scrittore giornalista Giancarlo Mazzuca “i giornalisti sono abituati a stare sulla notizia e il premio è altrettanto; ho completato di scrivere proprio in questi giorni il libro “Noi fratelli” scritto assieme a Stefano Girotti, Radio Vaticana, con la prefazione di Papa Francesco che ha detto “mai più guerre nel nome della religione”. Rilancia Mazzuca “un ponte di fratellanza tra mondo islamico e cristiano, un confronto aperto con tutte le altre religioni molte speranze per il ritorno a un futuro migliore”,

 

premio al Maestro Zubin Mehta, che non è potuto essere presente.

 

Alfonso de Virgiliis che sul palco ha passato la presidenza del Premio al figlio Antonio ha detto: “In questa occasione abbiamo avuto la fortuna di conoscere e ascoltare le persone più esperte del mondo che ci hanno raccontato che Dio è uno solo”.

 

A fare da colonna sonora, oud e percussioni di Hafid Moussaoui e Gabin Dabiré insieme alla Filarmonica di Impruneta e al Coro della Cappella Musicale Fiorentina. Non sono mancati momenti coreografici con i ballerini della Compagnia Padova Danza.

 

La scultura, donata dall’artista Erica Tamborini, è il ritratto dell’avvocato Alfonso de Virgiliis: un omaggio al fondatore del Premio Galileo2000 per sottolineare la presenza dell’arte in ogni edizione di questa manifestazione. È anche un attestato della sensibilità per tutte le arti di de Virgiliis.

 

Le splendide foto durante la consegna della scultura sono state realizzate da Filippo Manzini.

 

L’opera è parte di una serie ispirata dalle osservazioni sull’arte e lo spazio di Martin Heidegger. Il titolo, infatti, richiama l’incipit di uno dei suoi saggi scritti sul tema: Bemerkungen zu kunst plastik raum, in cui si afferma che un’opera d’arte posta in uno spazio non occupa questo spazio ma lo modifica, ne cambia i connotati, dunque crea spazio.

“Nello specifico di questa opera, ciò che conta sono gli spazi vuoti, otto” sottolinea. “Un numero simbolico, alchemico, a voler rievocare il tema di questa XVIII edizione del Premio. Otto è il numero del destino, è il numero della rosa dei venti, è il numero dell’equilibrio cosmico, è il simbolo dell’infinito, dove nulla finisce ma c’è un continuo ciclo”. Aggiunge “É il riflesso dello spirito, è l’illimitato nel senso di apertura alla trascendenza, è il numero della resurrezione”.

 

Interessante e notevole è stata la visita istituzionale del leader della Lega Islamica Mohammad Ben Abd ul-Karim Al-Issa, segretario generale della Lega mondiale Musulmana, che ha visitato la sinagoga accompagnato da un vasta delegazione. Ad accoglierlo la presidente della Comunità Daniela Misul insieme al rabbino capo Amedeo Spagnoletto e Carla Neppi Sadun da decenni delegata della Comunità nel dialogo interreligioso. Presenti, l’imam Izzeddin Elzir e Joseph Levi, già rabbino capo della Comunità Fiorentina.

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