Acitrezza: Isola Lachea cerimonia di svelata della targa in ricordo del senatore marchese Luigi Gravina

Acitrezza: Isola  Lachea cerimonia di svelata della targa in ricordo del senatore marchese Luigi Gravina

Filantropo che nel 1896 donò in uso l’isola e gli scogli all’Università di Catania

Lella Battiato Majorana

 

Ai piedi dell’Etna, partita dal mare Ionio tra gli scogli dei Ciclopi, sorge al piccola isoletta Lachea che fu abitata da un Santo Anacoreta morto nel 747; e sembra che in precedenza, nel IV secolo, abbia vissuto sull’isola da eremita Ruffino o Rosiniano, vescovo fuggito dalla persecuzione di Costantinopoli. Questo tratto di costa abitato dai Ciclopi, è stato la scenografia del mito di Aci e Galatea, isola di paradiso e patrimonio culturale, pervenuta alla nobile famiglia Gravina per via ereditaria dai detentori della Segrezia che amministrava i beni della città di Aci (Blanco) e nel 1896 il proprietario era il marchese Luigi Gravina, senatore del Regno. Egli, come scrive G. Paternò Castello, partecipò ai moti rivoluzionari antiborbonici del 1848, ma dopo la ripresa del potere da parte di Ferdinando II dovette fuggire all’estero. Rientrato in sede dopo la conquista garibaldina, intraprese la carriera amministrativa e divenne consigliere di Prefettura, che culminò con la nomina a Prefetto di Bologna e, in seguito, delle tre più importanti città italiane: Napoli, Milano, Roma. Fu molto attivo della vita politica e venne eletto deputato al Parlamento per 5 legislature, fu nominato successivamente Senatore del Regno, designato a vita con decreto reale. Fa parte del ramo Gravina di San Giorgio di Caltagirone. Ospitò al teatro Giulio Verne e lo ricorda in un suo diario, costruì una villa sul Tevere.

Il 19 dicembre 1896, il marchese concesse a titolo gratuito, l’isola e i 7 scogli adiacenti tutti siti in Acitrezza. L’università allora era rappresentata dal rettore Andrea Capparelli, medico della famiglia Gravina, che fece stipulare presso il notaio De Marco Fragalà il contratto di cessione del diritto d’uso dell’isola dei Ciclopi per scopi scientifici e sperimentali, e il marchese si riservava il diritto di proprietà e la possibilità di revoca qualora l’università venisse meno agli obblighi con una cerimonia che ebbe luogo il 2 luglio del 1899. Dopo tante questioni legali il 5 settembre 1904 questo piccolo arcipelago viene intestato alla “Regia Università di Catania”.

“L’Ateneo – scrivevano allora -, accettando il dono cospicuo di tanto valore scientifico, si obbligava di impedire la distruzione del raro materiale contenuto nelle rocce, d’impiantarvi istituti scientifici per gli insegnamenti specialmente biologici; di impiantare accanto agli istituti stessi, un grande stabilimento di piscicoltura con eventuali applicazioni industriali …”. La custodia ha avuto un grande ruolo negli anni per la conservazione del patrimonio naturale dell’isola e dei Faraglioni divenuti nel 1998 Riserva naturale integrale, gestita dal Cutgana dell’Università.

Una lunga storia di generosità che impreziosisce l’isola attraendo tanti turisti. Con una sobria e importante cerimonia è stata svelata in questi giorni sull’isola Lachea, sulla parete esterna del Museo della Stazione di Biologia Marittima, , che ospita una vasta collezione di fauna marina e terrestre, avifauna e un erbario, oltre che di formazioni geologiche, mineralogiche e reperti archeologici, la  targa in ricordo del senatore marchese Luigi Gravina, svelata dal prof. Giancarlo Magnano di San Lio, prorettore dell’Università di Catania e dagli eredi del donatore Agrippina, Maria Giulia e Anna Gravina alla presenza del direttore generale dell’ateneo, avv. Candeloro Bellantoni, del questore di Catania Alberto Francini, che ha sottolineato complimentandosi con l’università “un posto stupendo magico, caro agli antichi greci, ma anche una giornata di cultura perché abbiamo visto come la stazione universitaria che c’è sull’isola studia a largo raggio fenomeni sia geologici che ecologico, fauna marina, un stazione di ricerca avanzata e attrezzata”.

“La cerimonia vuole testimoniare il ringraziamento dell’Università alla famiglia Gravina e il rispetto dei contenuti dell’atto del 1896 nella gestione e valorizzazione del sito”, ha spiegato il prorettore, alla presenza di una colta e folta platea. Grazie alla gestione dell’università, nel 1998, è stata istituita dalla Regione la Riserva naturale integrale “Isola Lachea e Faraglioni dei Ciclopi” proprio per conservare e tutelare la vegetazione e la fauna dell’isola e dei faraglioni e per salvaguardare la lucertola endemica Podarcis sicula ciclopica”.

È stata sottolineata con dovizia e stima la figura notevole del marchese Gravina da parte del prof. Giustiniano Reitano, e successivamente è intervenuto l’avv. Giuseppe Fragola che, a nome della famiglia Gravina, ha ringraziato “il rettore e l’Università per il riconoscimento al marchese Luigi Gravina e per le attività di gestione e valorizzazione portate avanti in questi anni per conservare il sito così come era stato donato”.

Un uomo la cui generosità è andata sempre oltre che, con la donazione di una cospicua somma all’ospedale Vittorio Emanuele consentì la costruzione dell’Ospedale dei Bambini, intitolato alla sua defunta consorte Costanza Bougleux. Il 19 ottobre 1910 la morte colse a Giarre  il marchese Gravina che non arrivò a  vedere l’edificio ultimato; fu inaugurato il 28 novembre 1922 dal re Vittorio Emanuele III e fu sede della Clinica Pediatrica Universitaria per vari decenni.

Il direttore generale dell’Ateneo avv. Bellantoni  ha evidenziato “la particolare attenzione dell’università di Catania sulle attività di ricerca scientifica svolte sull’isola Lachea che rappresenta un patrimonio naturalistico unico nel suo genere e non a caso è inserita nel sistema museale d’Ateneo” garantendo anche “futuri investimenti sulle aree protette gestite dal Cutgana”.

Alla cerimonia hanno presenziato i proff. Giovanni Signorello, direttore del Centro di ricerca Cutgana (ente gestore della riserva naturale), Monaco, direttore Dipartimento Biologico Geologico Ambientale università Catania, l’avv. Vincenzo Reina presidente dell’Amp Isole Ciclopi e dirigente dell’area legale dell’Ateneo, l’assessore ai rapporti con l’Università del Comune di Acicastello, Sebastiano Romeo, l’ufficiale Fabio Garozzo della Capitaneria di Porto di Catania e il rappresentante della comunità accademica, della proloco di Acicastello e dell’associazione locale “Centro Studi Acitrezza”, Dott. Domenico Catalano, responsabile della Riserva.

L’isola, costituita prevalentemente da rocce basaltiche in più punti sormontate da argille pleistoceniche metamorfosate, è di origine vulcanica e legata alle prime eruzioni sottomarine nel golfo di Acitrezza, risalenti a circa 500.000 anni fa, ed è stata inserita dal 2016 nel geosito “Vulcaniti dell’Arcipelago dei Ciclopi ed Aci”, e viene visitata ogni anno da migliaia di turisti e meta di studenti di ogni ordine e grado nell’ambito di progetti di educazione ambientale e ricerca, ospitando rassegne cinematografiche sul borgo dei Malavoglia e sulle antiche tradizioni marinare.

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