Successo al Comune di Nicolosi per la presentazione del libro “Elena d’Italia. La regina buona” di Guglielmo Bonanno di San Lorenzo, studioso e storico dell’età contemporanea

Successo al Comune di Nicolosi per la presentazione del libro “Elena d’Italia. La regina buona” di Guglielmo Bonanno di San Lorenzo, studioso e storico dell’età contemporanea

Continua con il percorso del Novecento all’Istituto Alberghiero “Karol Wojtyla” di Catania

Lella Battiato Majorana

 

Nell’aula consiliare del Comune di Nicolosi (Etna) è stato presentato il libro “Elena d’Italia. La regina buona” di Guglielmo Bonanno di San Lorenzo, studioso e storico dell’età contemporanea: una rivisitazione della storia d’Italia della prima metà del Novecento. L’interessante evento è stato organizzato dall’Associazione Nazionale Carabinieri, Sezione e nucleo di Protezione Civile di Nicolosi, rappresentata dal presidente Carmine D’Antonio, con il patrocinio del Comune di Nicolosi e la collaborazione dell’Istituto Internazionale Diritto Nobiliare, Storia e Araldica, delegazione di Catania rappresentata da Don Stefano Coco di Mara.

Al tavolo dei relatori, oltre l’autore, li giornalista saggista Carlo Majorana Gravina; moderatore Lella Battiato.

 

L’autore ha brillantemente trattato l’argomento delineando la figura della regina buona, che è stata la regina d’Italia, che anche quando viveva nei Balcani sognava l’Italia e scriveva versi immaginando l’Italia ed è stata regina, moglie, donna “il popolo fu educato con l’esempio …, senza sperperi … no fastosità della Corte. Un particolare, nel Montenegro c’è l’ortodossia ed Elena viene venerata come santa da parte del popolo” e in una lettera scrive che non c’era amore tra fascismo e  Casa Savoia.

Nel saggio, l’appassionata pluriennale ricerca documentale sulla vita di Elena di Savoia, principessa del Montenegro, poi Regina d’Italia nel 1900, modello di bontà ed esempio per le nuove generazioni: una vita al servizio di deboli e bisognosi; l’impegno nella lotta contro l’encefalite letargica, infermiera caritatevole nelle drammatiche circostanze del terremoto di Messina e Reggio Calabria e della Prima Guerra Mondiale; l’iniziativa, impedita dal capo del Governo Benito Mussolini, per scongiurare il secondo conflitto mondiale, la tragica perdita della figlia Mafalda, fatta prigioniera dai tedeschi ed internata nel campo di sterminio di Buchenwald. Elena fu promotrice di un centro di ricerca sul cancro, e dell’Istituto Internazionale di Agricoltura (1908), oggi FAO, con Vittorio Emanuele III. Papa Giovanni Paolo II (Karol Wojtyla), con iniziativa personale, ne ha avviato il processo di canonizzazione.

 

Dopo i saluti del sindaco Angelo Pulvirenti, che loda l’iniziativa e dell’assessore alla cultura Letizia Bonanno, che sottolinea “questa attività dovrà continuare successivamente nelle scuole per far conoscere figure di grande spessore umano come la Regina Elena”, l’autore ha richiamato i punti salienti della sua ricerca su documenti, arricchita dall’aneddotica verificata, utile a definire la figura etica, storica e morale di una sovrana alla quale sono state intestate o dedicate numerose iniziative assistenziali e caritative ancora oggi attive. Majorana Gravina, a sua volta, chiosando la partigianeria interessata del cosiddetto materialismo storico, richiamandosi a Veyne, ha sottolineato l’ampio spazio temporale di regno di Vittorio Emanuele III, gli opportunismi anti-italiani delle nazioni (trattato di Versailles, 1919) e del fascismo nel corso della drammatica XXVII legislatura (la XXVII legislatura del Regno 1924-29, sino alla drammatica seduta del 9 novembre 1926 quando, speculando sulla secessione dell’Aventino, la Camera dichiarò decaduti i 123 deputati che diedero vita a quella protesta da sommare a Matteotti Gobetti ed altri, messi fuori altrimenti), sollecitando l’autore ad approfondite ricerche sul punto, in base all’ampia documentazione da lui conosciuta e studiata.

 

Interessante intervento con collegamenti storici nobiliari di Don Stefano Coco di Mara che ha portato avanti l’iniziativa; Salvatore Sarpietro past governatore Rotary puntualizzando la genesi del fascismo che nasce socialista e repubblicano. Il cardiologo Mario Mingiardi si rifà ad alcuni articoli del Corriere della Sera e attualmente sono al vaglio dei documenti del fascismo che voleva abbattere la monarchia.

 

Il dirigente scolastico Sergio Marra dell’IC “Sturzo” di Biancavilla riporta la testimonianza che all’Istituto Magistrale statale, nato nel 1872 come Scuola Normale Femminile “Elena Principessa di Napoli”, nel 1923 fu trasformato in Regio Istituto Magistrale, ed è patrimonio storico degli anni Venti e Trenta, e il teatro S. Carlo a Napoli testimoniano che Elena fu tanto amata; “la storia nelle nostre scuole deve essere valorizzata”.

 

Il pregevole evento è stato accompagnato dalle note musicali del violinista Alfio Strano, esibendosi in valzer di Strauss, Un bel dì vedremo di Puccini, Libiamo libiamo da Traviata di Verdi, Oh babbino mio caro di Tosti

 

Il pomeriggio culturale di Nicolosi ha consentito l’indomani di dar corpo a due interessanti lezioni di storia agli studenti dell’Istituto Alberghiero “Karol Wojtyla” di Catania, tenute nei plessi di via Lizio Bruno con i proff. Patrizia Seminerio, Francesca Torrisi, A. Muni, Avellino, Emilia Scalia, Calcagno e Giuffrida, e gli alunni delle classi IV A Sala: Sandra Rogio e Cacisi Sara, IV A T: Giorgia Lo Cascio e Bonaccorso Raissa hanno recitato emozionanti pensieri tratti dalle lettere della Regina Elena, contenute nel volume presentato.

 

L’interessante lezione, rivolta agli studenti prossimi agli esami di stato per una revisione critica ponderata sulla storia italiana del secolo scorso, è stata tenuta anche nel plesso di via Raccuglia con la prof. Margherita Arena, e gli studenti Andrea Strano e Dénise Celso, della III E Eno, hanno letto dei bellissimi brani, trasmettendo interessanti messaggi a tutta la platea.

 

L’autore ha chiuso con questa frase significativa “La storia, il tempo che viene narrato e descritto, mai partigiana”.

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