COMUNICATO STAMPA
COMUNICATO STAMPA
CATANIA, 02/09/2018 – “La sospensione del servizio di trasporto non era per ODA
una scelta tra tante ma una strada obbligata e senza alternative. Abbiamo cercato di
spiegarlo, in ogni occasione, con numeri e documenti alla mano. Evidentemente non
siamo stati capaci di farlo comprendere, perché altrimenti dovremmo pensare alla
malafede. Il risanamento dell’ODA infatti è obbligato dall’esigenza di salvare la stessa
esistenza della fondazione. Cioè è necessario a tutelare 1500 assistiti e 500 lavoratori.
Nessuna logica di profitto o di mercato quindi ha guidato le nostre scelte.
ODA è una fondazione, non è un’azienda e non vi sono capitali da remunerare alle
nostre spalle. Non sono gli utili a farci da guida, ma, appunto, la ferma volontà di
salvare l’ente, per tutelare chi riceve le nostre cure e chi lavora con noi. Questo è il
solo obiettivo dell’azione di risanamento.
E allora facciamo una domanda: da dove dovrebbe partire il risanamento se non dalla
sospensione di servizi in forte perdita la cui erogazione è, per legge, a carico della
pubblica amministrazione? Dovremmo licenziare i dipendenti? Dovremmo sospendere
l’erogazione di servizi sanitari? Questo è il dato al quale le famiglie dovrebbero
guardare: ODA svolgeva il servizio di trasporto per conto del Comune di Catania in
base ad una convenzione, scaduta da anni, che copriva poco più della metà dei costi
del servizio. E prima di assumere la scelta di interrompere il servizio ODA ha lanciato,
per circa un anno, chiarissimi segnali di allarme rimanendo però del tutto inascoltata.
Ciò è dimostrato dal fatto, lo confermano i tre promotori dell’iniziativa, che
in quei comuni che hanno adeguato il corrispettivo il servizio continua senza alcuna
interruzione. Con ciò nessuna volontà di scaricare il problema sul Comune, con una
amministrazione appena arrivata e i cui problemi finanziari sono noti, ma questa è la
realtà dei fatti che emerge anche documentalmente. Scaricare sull’ODA la responsabilità
del disagio che le famiglie stanno patendo significa mistificare. Così come
mistifica chi parla, puramente inventando, di tagli al semiconvitto o di altre ipotetiche
iniziative con il solo ed evidente scopo di creare allarme e aizzare gli animi contro
una gestione che sta mettendo ordine forse non da tutti voluto. Ci piacerebbe
capire perché. E proveremo a farlo. In ogni caso le notizie fatte circolare sono frutto
di pura invenzione e l’ODA si tutelerà nelle sedi competenti. Anche perché fa sinceramente
pensare il fatto che tutto ciò avviene nel momento in cui, almeno per
quanto ci risulta, sulla base delle iniziative messe in atto dal Comune di Catania il
prossimo 10 settembre il servizio sarà avviato attraverso il ricorso a terzi.
Ma anche se ciò non fosse vero non è comunque alimentando la rabbia contro questo
o contro quello che si può risolvere il problema. La soluzione del problema passa
dal mettere al centro i bisogni delle famiglie dei disabili, tutte, non solo le 109 oggi
purtroppo colpite da questo problema, che per ODA hanno sempre rappresentato la
priorità, senza divisioni, senza cercare facili scorciatoie, ma costruendo invece un
fronte unitario, costituito dalle stesse famiglie, dall’ODA e dall’amministrazione comunale,
per affrontare, nel solo interesse degli assistiti, il problema nella sua unica e
reale dimensione, che è in questo caso quella di individuare le risorse necessarie al
comune per assicurare i servizi. E ciò ovviamente indipendentemente da chi poi sarà
chiamato ad erogarli.”
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U.S.
Valeria Branca
Odg n. 078523
+39 392 2091915