Metro di scienza alla stazione “Giovanni XXIII” di Catania, il fascino irresistibile della scoperta a colloqui con i prof. Cuttone, Tricomi e altri grandi scienziati

Metro di scienza alla stazione “Giovanni XXIII” di Catania, il fascino irresistibile della scoperta a colloqui con i prof. Cuttone, Tricomi e altri grandi scienziati

 

Alla stazione Giovanni XXIII una grande sala ha ospitato tre spettacoli in programma, gran successo per la kermesse “Le grandi sfide” momento importante per scambio di conoscenze fondamentali e  informazioni; con l’attore comico, ballerino e clown, Adriano Aiello che ha intervistato e diretto le grandi sfide di ricerca a Catania e conoscerne i successi, di fronte a otto ricercatori affermati che hanno affascinato la platea i proff.:  E. Giliberto, C. Spinella, G. Umana, F. Priolo presidente Scuola Superiore università Catania, “le nanotecnologie sono una realtà, non più una speranza del futuro, a Catania c’è una ricerca in ambito fisico, chimico e  biologico sui sensori all’avanguardia per andare a misurare tutto e di più da proteine a dna, sensoristica per  il particolato in collaborazione con le industrie.

 

A Catania si stanno sperimentando dei sensori in grado di misurare la proteina C reattiva che sarà sviluppata non solo nel sangue ma anche nella saliva, che sarà in grado di monitorare lo stato di salute del cuore, la presenza di infarto in maniera molto accurata”. Continua “a Catania un sistema interconnesso tra istituti di ricerca in particolare in fisica, collegati anche con industrie, che di fatto ha pochi esempi altrove”.

 

Giuseppe Puglisi dirigente Ricerca INGV (Istituto Nazionale Geofisica e Vulcanologia) sottolinea “i terremoti non si possono prevedere e l’evento catastrofico è soggetto a tante variabili: rottura del terreno, fenomeni non prevedibili”.

 

Stefania Stefani, ordinario Università Catania presidente BRIT (Centro biologia molecolare Catania) ha parlato dei microrganismi “una grande opportunità per lo stato di salute, intendendo microrganismi buoni che sono in grado di vivere nei nostri ecosistemi; e la salute dipende dall’equilibrio che essi hanno con il nostro organismo e quindi con il sistema immunitario e con quella parte di organismi che sono micro patogeni, che possono contrastare e portare allo stato di malattia”.

 

Alessia Tricomi, Direttore del Centro Siciliano di Fisica Nucleare e di Struttura della Materia e Professore Ordinario di Fisica delle Particelle Elementari presso l’Università di Catania, si sofferma a parlare del bosone di Higgs. Spiega come la natura ami le simmetrie attraverso un paragone con i disegni geometrici di un tappeto persiano. Tanti tappeti con gli stessi disegni sono tutti uguali tra loro ed indistinguibili, così le particelle elementari, in base alle simmetrie del Modello Standard, dovrebbero essere tutte prive di masse. Se così fosse il nostro Universo non esisterebbe per come lo conosciamo. Ma e’ il filo di un colore diverso nella trama di un tappeto, quello che i fisici chiamano “la rottura della simmetria”, a renderlo unico e particolarmente prezioso. E così, in natura, è dalla rottura della simmetria che si manifesta uno dei meccanismi più importanti, ossia il meccanismo di Higgs, che permette alle particelle, grazie all’interazione con il campo di Higgs di acquistare massa: la particella è un personaggio che partecipa ad una festa affollata. Se il personaggio è un VIP i partecipanti alla festa lo circonderanno rallentando il suo avanzare nella stanza (il campo di Higgs interagisce maggiormente con la particella “VIP” e questa acquista una massa maggiore), se il personaggio non e’ famoso si muoverà nella stanza interagendo poco con gli altri presenti (la particella in questo caso interagirà poco con il campo di Higgs e acquisterà una massa più piccola).

 

Momento culminante con il prof. G. Cuttone direttore Laboratori Nazionali del Sud, tra i big della serata approfondisce gli acceleratori in campo medico per diagnosticare i tumori e commenta “i protoni hanno una grande precisione ed efficacia per curare particolari patologie tumorali, interessante è il lavoro di rete scientifico che il laboratorio conduce in Italia”.

 

Illustra “il Telescopio sottomarino a 3.500 di profondità al largo di Portopalo”, continua, “per neutrini ad altissima energia per studiare il nostro universo come si è formato e come si sta evolvendo. Una grande ricerca in collaborazione europea, nel Mediterraneo con la Regione Siciliana, che stiamo realizzando; una grande infrastruttura che serve non solo a studiare i neutrini, ma anche per fare biologia marina, biofisica e vulcanologia. Studiamo le proprietà base del neutrino per dare un contributo unico mondiale e dirimere la grande questione su che tipo di particella è il neutrino”. Con soddisfazione e orgoglio per il lavoro che svolge con passione evidenzia “la nostra ricerca, in particolare, serve a confermare se il neutrino era come aveva previsto Majorana; quindi se è una particella con caratteristiche uguali alla sua antiparticella. Noi crediamo che sia il caso e  proveremo a dimostrarlo”.

 

Grandi e piccini hanno scoperto la magia degli esperimenti di chimica e di fisica, viaggiando dal nucleo degli atomi fino al quark, dagli abissi degli oceani fino al cosmo, lasciandosi affascinare dall’infinitamente piccolo all’infinitamente grande.

{gallery}2018/Cultura/Cult_5{/gallery}

admin

admin