“Via libera ai contributi per il sisma fino a 25mila euro per le case senza danni strutturali, il sistema ha reagito bene”

“Via libera ai contributi per il sisma fino a 25mila euro per le case senza danni strutturali, il sistema ha reagito bene”

 

Il capo della Protezione Civile Borrelli a San Giovanni la Punta incontra i sindaci dei centri colpiti dal terremoto di Santo Stefano

Lella Battiato Majorana

 

Il Capo della Protezione Civile nazionale Angelo Borrelli a San Giovanni la Punta, al termine di una visita nei luoghi del Catanese  colpiti dal sisma di Santo Stefano, compiuta insieme ai sottosegretari Salvatore Giuliano (Istruzione) e Vito Crimi (presidenza del consiglio dei ministri) al prefetto Claudio Sammartino e al commissario Calogero Foti, ha concluso l’incontro con i sindaci dei centri colpiti: Zafferana, Acireale, Aci Sant’Antonio, Aci Catena, Aci Bonaccorsi, Santa Venerina, Milo, Viagrande e Trecastagni e il sindaco metropolitano Salvo Pogliese.

“Per la prima volta nell’ordinanza di Protezione Civile che ha nominato il commissario, abbiamo adottato delle misure immediate per favorire il rientro delle persone nelle abitazioni che non hanno subito danni strutturali”, a sottolinearlo è Borrelli.

Un’occasione per ridare vita ai piccoli centri che in seguito alle scosse distruttive del 1984 e del 2002, ha imposto criteri antisismici per la ricostruzione e si può dire che si sono rivelati efficaci e alla fine di quei secondi interminabili, che hanno portato terrore e danni, non si è contata nemmeno una vittima.

Riparte la ricostruzione e “Abbiamo previsto il contributo fino a 25mila. Entro oggi il commissario straordinario nominato per l’emergenza, Calogero Foti, emanerà la disposizione attuativa dell’ordinanza e quindi si potrà materialmente partire. Abbiamo previsto il minimo burocratico una semplice CILA (comunicazione di inizio lavori), come quando si fa una facile ristrutturazione di casa e anche la possibilità di avere un anticipo del finanziamento.

 

“Credo che abbiamo fatto il massimo” aggiunge soddisfatto il responsabile della Protezione Civile, che commenta “C’è molto ancora da fare. Adesso stiamo cercando di accelerare il percorso della ricostruzione pesante, che dovrà necessariamente passare attraverso un decreto legge. Nell’arco di un mese, considerato il tempo per convertire il decreto in legge si dovrebbe chiudere un primo step”.

 

La struttura regionale della Protezione Civile, guidata dal commissario Foti, ha già elaborato un elenco dei danni subiti da chiese, strade, uffici pubblici e scuole, anche se i controlli non sono sati completati e quindi ogni numero potrebbe risultare fuorviante e comunque non inferiore ai 20 milioni.

 

“Siamo qui per fare il punto di quelle che sono le ulteriori misure di intervento e favorire la rapida ricostruzione di questi territori. Stiamo parlando con i sindaci ed esaminando le varie questioni. Adesso stiamo valutando come accelerare il percorso della ricostruzione pesante che dovrà necessariamente passare attraverso una legge”ha aggiunto Borrelli.

 

“Abbiamo preso contezza dei danni alle scuole – ha sottolineato il sottosegretario Miur Salvatore Giuliano – a questo proposito stiamo individuando tutte le forme per garantire l’erogazione delle somme necessarie e fare sì che tutti gli studenti possano frequentare gli Istituti. Come Governo – ha dichiarato Giuliano – abbiamo già dato delle risposte concrete dopo gli eventi sismici del mese di ottobre e tempestivamente siamo intervenuti e abbiamo già erogato le risorse agli enti locali per garantire l’agibilità degli istituti scolastici danneggiati”.

“Abbiamo messo a frutto le esperienze degli anni passati e soprattutto delle difficoltà che si sono vissute nel Centro Italia –  ha aggiunto Borrelli -. Ci siamo impegnati con grande gioco di squadra e sono fiero che il sistema sia riuscito a reagire con questa capacità di intervento. Tutto quello che c’era da fare, dal punto di vista organizzativo e burocratico è stato fatto”.

 

La serie di terremoti che hanno colpito il Centro Italia ha fatto maturare nel Governo l’idea che occorre un approccio organico, per la gestione delle fasi dell’emergenza e della ricostruzione dopo un evento sismico. “Entro il 2019 – come già aveva anticipato il Sottosegretario Crimi ad “Avvenire” – vareremo un testo unico delle leggi sulla ricostruzione … Serve una norma che permetta, un istante dopo il verificarsi di una tragedia, a ogni cittadino, impresa, istituzione, di sapere quali misure di sostegno economico e socio assistenziali saranno adottate”.

 

Nella riunione con i sindaci, rimasti molto soddisfatti, il team operativo ha accettato i loro consigli e ampliato la platea di quanti hanno diritto al rimborso, che consentirà ai proprietari di case senza danni strutturali di accedere al contributo fino a 25 mila euro, cioè l’inserimento anche di quelle case con criticità.

 

Inoltre la concessione è prevista anche a favore dei proprietari di case locate adibite ad abitazione principale, abituale e continuativa e quelle concesse in comodato d’uso. Ottimi risultati per la collaborazione tra enti territoriali e nazionali: il 30 gennaio scade l’ordinanza delle convenzioni con gli alberghi che ospitano gli sfollati ma, è stato detto, nessuno rimarrà senza assistenza.

 

Il sindaco di Acireale Stefano Alì evidenzia gli interventi importanti da fare nelle scuole, e interpretazione estensiva del decreto che permette di poter attingere ai 10 milioni, già stanziati. I sindaci, inoltre, hanno chiesto di rafforzare l’azione dei Comuni con l’invio di altri tecnici e personale amministrativo poiché sono già trascorsi 16 dei 60 giorni previsti per la scadenza dell’ordinanza e debbono redigere il “prezzario indicativo” entro il 1° febbraio, come sottolinea e rafforza la richiesta il sindaco metropolitano Salvo Pogliese.

 

Molto attiva e impegnata la Polizia di Stato e il questore di Catania Alberto Francini sta dimostrando che il sistema di sicurezza funziona; infatti è stato potenziato con 120 persone per dare più garanzie e controllare anche il sistema di sciacallaggio nelle aree colpite dal terremoto.

 

I numeri. Da una prima stima si evidenzia:

Sono stati più di 5.867, su 7.255 richieste, i sopralluoghi effettuati nei 9 Comuni interessati dal sisma di Santo Stefano. Sono state completate le verifiche delle 93 scuole. Di queste 5 (5,4%) sono inagibili, 26 (28%) parzialmente agibili e 62 (66,7%) agibili. Per quanto riguarda gli edifici di culto, su 61 chiese controllate (ricadenti nelle diocesi di Acireale e Catania) solo 15 (24,6%) sono agibili 46 (75,4%) sono inagibili parzialmente o totalmente, alcune richiedono importanti interventi strutturali.

 

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