Il coro del Teatro Massimo “Bellini” di Catania al “Garibaldi” di Modica per un’esecuzione memorabile del “Requiem” di Mozart

Il coro del Teatro Massimo “Bellini” di Catania al “Garibaldi” di Modica per un’esecuzione memorabile del “Requiem” di Mozart

Carlo Majorana Gravina

 

La grande musica ancora una volta trova dimora al Teatro “Garibaldi” di Modica, direttore artistico Giovanni Cultrera, sovrintendente della Fondazione Tonino Cannata, con un emozionante omaggio a Mozart, uno dei più grandi compositori al mondo, nella straordinaria interpretazione del Coro del Teatro Massimo Bellini di Catania, diretto dal maestro Luigi Petrozziello.

L’ennesimo “tutto esaurito” della stagione musicale 2018-2019, è stato ottenuto con l’esecuzione magistrale della versione Czerny per coro, soli e pianoforte della ‘Messa da Requiem’ K 626 di Mozart. In sala anche l’assessore comunale di Modica alla cultura Maria Monisteri.

La “Missa pro defunctis” commissionata a Mozart nel 1791, fu l’ultima composizione del salisburghese che morì lasciandola incompiuta. La moglie Costanze, non volendo perdere la commissione anche per le difficili condizioni finanziarie, non esitò a chiedere a Joseph EyblerFranz Freistädler e Franz Xaver Süssmayr, tre allievi del marito, di portare a compimento il lavoro, pur di consegnare al committente l’opera e ricevere il compenso.

Il Requiem in re minore, ultimato da alcuni suoi allievi, tra i quali il fedele Sussmayer, costituisce un indiscusso capolavoro. “Basta immergersi nell’Introitus e nel Kyrie, gli unici interamente autografi dei 12 pezzi,  immaginare le tenebre infernali nell’ostinato tetro del Confutatis o l’incanto della commovente preghiera nel Lacrimosa per cogliere la grandezza monumentale dell’opera, sintesi eccelsa della tecnica del contrappunto barocco e dell’uso della polifonia, nonché apoteosi mistica del bisogno umano di trascendenza”.

La versione Czerny mantiene tutta la solennità dell’impianto e del progetto mozartiano poiché sostanzialmente si tratta di una creazione musicale prevalentemente corale; peraltro la partitura pianistica a quattro mani realizzata da quello straordinario didatta che fu il viennese Carl Czerny ha dato l’opportunità di far esibire, con Gaetano Costa, il gioiello ragusano, allievo della scuola di Giovanni Cultrera, Ruben Micieli, terzo al concorso “Venezia” di un paio di anni fa. Voci soliste: il soprano Manuela Cucuccio, Maria Russo contralto, Riccardo Palazzo tenore, Francesco Verna bassbaritono: una amalgama di voci siciliane felice e molto appropriata.

Vibrazioni di musica e sentimento e di un superiore sentire, grazie alla struggente versione dell’ultima composizione di Mozart, lasciata incompiuta dal maestro e completata dai suoi allievi, a testimonianza di un capolavoro indiscusso senza tempo ed ancor oggi protagonista di melodie immortali.

Tutti gli artisti coinvolti hanno toccato le corde più segrete del cuore dei presenti con un’esibizione intensa, contornata da lunghi applausi da parte del pubblico, rapito, e numerose richieste di bis, esaudite con la riproposizione del divino ‘Lacrimosa’.

Apoteosi mistica della necessità della trascendenza, il concerto ha entusiasmato il pubblico della sala. Al termine il Maestro Cultrera, nel ringraziare il Teatro Massimo “Bellini”,  sovrintendente Roberto Grossi Direttore artistico Francesco Nicolosi, ha dato appuntamento al Maestro del Coro Luigi Petrozziello ed agli artisti del coro per prossimi concerti da portare in sul palco del “Garibaldi” quanto prima.

La musica corale, molto apprezzata nel Nord Europa, non ha grande fortuna dalle nostre parti per il forte individualismo che ci connota; eppure i cori hanno un posto speciale in ogni campo, dalla musica liturgica alla lirica alle band moderne, sono  esperienze toccanti e importanti sulle quali poggiano e si qualificano i molteplici generi musicali e la parola scambiata e data da Petrozziello al direttore artistico Cultrera al termine del concerto promette grandi sviluppi dell’attività musicale del teatro “Garibaldi” di Modica, per impiantare e propugnare la cultura del coro nel Meridione.

 

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