Al Monastero dei Benedettini di Catania, A.I.M.M.F., sezione Catania, convegno su i minorenni e la Giustizia
Al Monastero dei Benedettini di Catania, A.I.M.M.F., sezione Catania, convegno su i minorenni e la Giustizia
Il Prof. Cancrini, psichiatra psicoterapeuta, ha illustrato il modello di intervento clinico per ascoltare “il mondo delle emozioni scomposte dalla sofferenza”
Lella Battiato Majorana
Presso l’auditorium “Giancarlo De Carlo” (Monastero dei Benedettini), notevole convegno organizzato dall‘Associazione Italiana Magistrati Minorenni e Famiglia (A.I.M.M.F.), sezione Catania, sempre sensibile alle problematiche minorili, sul tema “Il tribunale a servizio della persona. La funzione dell’ascolto e la cura dei legami”, in sinergia con l’Università degli Studi e il tribunale per i Minorenni di Catania.
Norme nazionali e internazionali (Convenzione diritti del fanciullo, Carta di Nizza, art. 336 bis C. C.) garantiscono al ragazzo il diritto di esprimere liberamente la sua opinione su ogni questione di suo interesse e in ogni procedura giudiziaria o amministrativa che lo riguarda, prendendole in considerazione in base all’età e alla maturità. Un giusto processo minorile implica, quindi, a pena di nullità, l’ascolto del minore che in quel processo è parte, sia sostanziale che procedurale (Sent. C. Cost. n. 1, 30 gennaio 2002).
Ad esporre un argomento di così alta funzione sociale, Luigi Cancrini (psichiatra psicoterapeuta), fondatore di una fra le più importanti scuole italiane di psicoterapia: il Centro Studi di Terapia Familiare e Relazionale, del quale è presidente. Dal 1998 è direttore scientifico del “Centro di Aiuto al Bambino maltrattato e alla Famiglia”, nell’occasione ha svolto una lectio magistralis “Ascoltare le emozioni scomposte dalla sofferenza”, illustrando il modello di intervento clinico nell’ascoltare le loro esperienze, argomento svolto nella recente pubblicazione “Ascoltare i bambini – Psicoterapia dell’infanzia negata”, un fil rouge che si lega all’altro testo “La cura dell’infanzia felice”.
Storie vissute che aprono scenari in vario modo terribili o affascinanti, fino ad oggi sconosciuti anche agli addetti ai lavori. Chi si prende cura attualmente dei bambini maltrattati o infelici spesso si preoccupa poco di dare loro ascolto su cui sarebbe giusto basare il proprio intervento. È necessario riconoscere il diritto alla psicoterapia per tutti i bambini ch soffrono troppo, per evitare lo sviluppo da adulti di gravi disturbi di personalità.
Nel corso della prima sessione di lavori, coordinati da Emma Seminara (magistrato) son intervenuti: Marisa Scavo (Procuratore Aggiunto presso la Procura della Repubblica del Tribunale di Catania, coordinatrice del pool “Delitti di genere”), Caterina Ajello (Procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Catania), Graziella Trovato (psicologo psicoterapeuta), Graziella Zagarella (assistente sociale).
Alla significativa tavola rotonda “L’ascolto del bambino ferito e conteso”, hanno partecipato Marisa Acagnino (presidente 1^ sezione Civile Tribunale Catania), Luciano Criscione (Neuropsichiatra infantile), Laura Garofalo (avvocato, referente Osservatorio Giustizia Civile), Francesca De Gregorio (psicologo psicoterapeuta), moderatore Antonino Pittera (psicologo psicoterapeuta).
Gli interessanti lavori svolti, hanno portato alla conclusione che, se ascoltato, il minore dà voce alle sofferenze e ai desideri: non più solo infante bensì individuo e persona portatrice di idee, sentimenti, legami, bisogni che attraverso l’ascolto prendono forma, in vista della realizzazione del suo migliore interesse.
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