“Palermo. Dettagli in bianco e nero”
“Palermo. Dettagli in bianco e nero”
Angela Ganci
Si è svolta, presso il suggestivo scenario della Ex Real Fonderia alla Cala, la mostra intitolata “Palermo. Dettagli in bianco e nero” dall’artista palermitana Anna Maria Lucia.
Evento culturale denso di passione per l’arte e amore profondo per una città, patrimonio riconosciuto di bellezze artistiche, intrisa di storia, fascino e sorprese da immortalare, in forme artistiche quasi viventi, auto-generate.
Così, abbagliati dalla luce cangiante di piazza Politeama e piazza Pretoria, incuriositi dal dettaglio degli scalini alle prime luci dell’alba e delle fontane sgorganti acqua, vediamo scorrere il volto di Palermo, racchiusa nei grigi e bianchi del chiaroscuro, cuore centrale della tecnica utilizzata dall’artista.
“Quando fotografo è la macchina che scatta per me, ispirata da soggetti che ritengo dotati di vita propria – sottolinea l’artista – I soggetti da me preferiti sono i monumenti, oggetto di questa mostra, e i fiori. La scelta del bianco e nero? Essa è dovuta al fatto che tradizionalmente le foto nascono in bianco e nero, suggestive, affascinanti, eleganti”.
“L’arte di Anna Maria Lucia, a nostro avviso, è emblematica di una città marinara dallo spirito cosmopolita – sottolineano Chiara Fici e Paolo Terruso, rispettivamente madrina d’onore dell’evento e curatore della mostra – Contraddistingue la mostra la meraviglia, l’artista infatti si accosta ai monumenti non per scattate meccanicamente una generica fotografia, ma per realizzare un ritratto, come se i monumenti fossero animati. Emergono aspetti architettonici e storici, immortalati da un’autrice che vuole bene alla sua città, nonostante le sue innegabili ferite e contraddizioni”.
“Apprezzo l’arte di Lucia poiché in essa è presente la ricerca particolareggiata di specifiche inquadrature, come quelle a volo di uccello, più sollevate dal suolo, così che il monumento viene esaltato – commenta ancora Filippo Lo Iacono, noto pittore palermitano – Si tratta della nostra Palermo, città che viviamo dentro e portiamo fuori, che mischia magistralmente varie culture e dominazioni, dai fenici al liberty al barocco. Ecco perché dovremmo tenere viva questa Palermo anche per le nuove generazioni”.
Perché la memoria storica rappresenta l’identità di un intero popolo, attraverso cui sentirsi fiero dell’appartenenza alla propria terra.
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