“Il Caffè Letterario” edizione 2020 di “SPAZIO al SUD”

“Il Caffè Letterario” edizione 2020 di “SPAZIO al SUD”

Rulla in pista, pronto a decollare, “Il Caffè Letterario” edizione 2020 di “SPAZIO al SUD”. La manifestazione, ideata ed organizzata dall’associazione “Arte & Cultura a Taormina” presieduta dalla giornalista MariaTeresa Papale, si snoderà per quattro mesi – dal 15 febbraio al 9 maggio – proponendo a residenti ed ospiti appuntamenti culturali di rilievo legati alla territorialità – orgoglioso brand-identity di “SPAZIO al SUD” – quale sintesi di un percorso culturale completo ed articolato dove tradizione e innovazione coesistono e si completano.

Il progetto, grazie al successo delle passate edizioni, anche quest’anno vede la sponsorizzazione dell’Associazione Albergatori di Taormina, il patrocinio del Comune di Taormina, di Fondazione Taormina Arte Sicilia, di Club Unesco di Taormina – Val dell’Alcantara e d’Agrò, e, grazie alla partnership di servizio del “Gais Hotels Group”, una location dal grande fascino quale l’Hotel “Villa Diodoro”.

Ed è proprio nell’elegante “Sala Belvedere” dai grandi bow-windows con vista mozzafiato sull’Etna del prestigioso hotel taorminese, messo a disposizione dalla generosità di Isabella Bambara De Luca, che sempre alle 17:30 di pomeriggi di sabato – aperti gratuitamente al pubblico oltre che alla clientela dell’albergo – si terrà il “Caffè Letterario”, condotto con taglio informale dalle giornaliste Milena Privitera e MariaTeresa Papale. Una vetrina per autori, dove scrittori affermati ed emergenti, dalla diversa personalità artistica, chiacchiereranno delle loro opere all’insegna di un “incontro tra amici”, comodamente seduti in salotto sorseggiando una bibita, tra domande e notazioni delle conduttrici e di un affezionato pubblico, attento e partecipe.

A tenere a battesimo la rassegna sarà il 15 febbraio il taorminese Rogika – nom de plume di Roberto Mendolia – con il suo “Teorema Sicilia”, un libro di esordio fatto di sole 100 copie numerate, con 100 fotografie accostate a 100 testi di grandi scrittori siciliani, da Bufalino, a Sciascia, da Consolo a Pirandello, proprio perché le “Sicilie” dell’autore “sono come le “Cento Sicilie” di Gesualdo Bufalino”. Fotografo di lungo corso e di vecchia maniera, lontano dalla seduzione della ricerca di effetti particolari, Rogika affida al rigore di un B/N, poetico e suggestivo, il racconto delle realtà incontrate nelle sue “incursioni” con il gruppo fotografico amatoriale “Taoclick” in una Sicilia poco conosciuta ma di superba bellezza con i suoi paesini dalle case abbarbicate, preservati nella loro essenza identitaria dal fatto di essere fuori dai circuiti turistici. Una vera “chicca” dove le immagini, prese al volo, quasi rubate, si traducono per il lettore in forti emozioni.

Come emozionante e motivo di grande orgoglio è, per le organizzatrici di “SPAZIO al SUD”, tenere a battesimo sabato 29 febbraio in prima assoluta nazionale l’attesissimo libro su Gustave Caillebotte “L’uomo senza inverno” – Piemme edizioni – di Luigi La Rosa.

Giornalista, curatore di numerose pubblicazioni, insegnante di scrittura creativa, l’ultima fatica letteraria dello scrittore messinese che ha eletto Parigi a patria affettiva, dopo i grandi successi di pubblico e di critica di “Solo Parigi e non altrove” e “Quel nome è amore”, continua il suo affascinante itinerario artistico nella Ville Lumière, arricchendolo con un romanzo appassionato e passionale sulla “Storia di un genio dimenticato dell’Impressionismo” – come recita il sottotitolo in copertina – quale Gustave Caillebotte. Un pittore che, trasponendo nelle sue tele la fascinazione per quella novità tecnologica che negli anni di fine ‘800 fu la fotografia, filtrò attraverso la propria sensibilità temi tratti dalla quotidianità e dalla contemporaneità, interpretandoli in maniera assolutamente personale in una felice contaminazione di stilemi impressionistici ed accademici. Un Caillebotte, paladino del movimento impressionista di cui fu munifico mecenate e grande collezionista, che, nel testamento redatto a soli 28 anni, generosamente lascia in eredità alla Stato francese una sessantina di opere dei maggiori esponenti. Prezioso dono che andrà a costituire il fulcro del Museo del Jeu de Paume prima, e, dal 1986, del d’Orsay dopo.

Con un faticoso ed esaltante lavoro di ricerca durato 7 anni, spulciando archivi e vecchi epistolari, Luigi La Rosa consegnando alle stampe “L’uomo senza inverno” mette così fine alla ‘magnifica ossessione’ che in questi lunghi anni lo aveva catturato, stregandolo. Dando vita, emozioni, sentimenti e turbamenti a questo personaggio d’antan che, come un fantasma, prepotentemente si è inserito nella sua vita per avere raccontata la propria… Ed è un La Rosa complice entusiasta e consapevole preda della fascinazione per Caillebotte a divenire il cantore delle ultime tre stagioni vissute dal pittore francese, facendo affiorare un mondo di meraviglia e bellezza, regalandocene un ritratto dai toni intimisti, in un perfetto amalgama di sentimento e sensualità dove è l’Amore per la Bellezza a campeggiare e la ‘luce’ speciale che percorre Parigi ad impregnare uomini e storie della sua magia.

Non poteva non essere riservato ad una autrice il terzo appuntamento del cartellone di SPAZIO al SUD fissato per il 7 marzo, giusto a ridosso della “Festa della Donna”. Sempre alle 17:30, sarà la volta, infatti, della giornalista Daniela Tornatore, sorella minore del cineasta premio Oscar Giuseppe, di presentare il suo primo romanzo dal titolo L’ultimo ricordo, fresco di stampa per la collana Le Stanze delle Edizioni Leima.

Il libro, che maneggia con delicatezza e garbo una materia molto delicata, racconta l’intensa, complicata storia d’amore di tanti anni fa di Paolo ed Anna che si amano, si cercano, si lasciano per poi ricominciare, sino al giorno in cui Anna scompare definitivamente dalla vita di Paolo. Anna, precipitata nel buco nero di una forma precoce e aggressiva di Alzheimer che ne devasta l’esistenza, distruggendo la memoria di volti, fatti, sentimenti, azzerando i ricordi. Tutti tranne uno: Paolo. Toccherà ad Angela, caparbia giornalista a tutto tondo, portare alla luce e dare, dopo tanti anni, un finale diverso a questa storia d’amore arricchendola di un nuovo capitolo quando, incaricata di scrivere un articolo sullo stato, l’incidenza e gli effetti della terribile malattia degenerativa, lascia da parte numeri, statistiche ed etichette medico-scientifiche. Per dar conto alle parole.

Sabato 21 marzo, il debutto della Primavera astronomica accompagna, beneaugurante, quello di Annerose Czimczik Ragusa, originaria della Prussia Orientale ma taorminese d’adozione ed il suo libro di esordio, “Vita sognata e sogni vissuti”. Le oltre 300 pagine del volume, dall’accattivante copertina che esibisce un elaborato “Acchiappasogni” dei Nativi Americani, racchiudono 44 racconti scritti e raccolti negli anni, dallo stile e ritmo diversificati, suddivisi in quattro parti. Spaziando da racconti di fantasia a vicende sul filo autobiografico, da storie ispirate alla Sicilia a favole definite – con un ammiccante occhio scherzoso – quasi vere, la raccolta mette in mostra emozioni, osservazioni, riflessioni e ricordi di viaggio fusi e rielaborati, che trovano nei sogni diversi il comune denominatore.

Un libro che mette a rumore l’establishment accademico, facendo le pulci alla versione consolidata dagli Storici “ortodossi” è “La Storia dei Siculi fin dalle loro origini” – Etabeta edizioni – protagonista dell’incontro di sabato 18 aprile. Firmato dal trapanese Claudio D’Angelo, appassionato della storia e delle radici della sua terra, che con questa opera integra ed aggiorna in molte parti il saggio precedente del 2015, il testo è il risultato del lungo lavoro di una equipe di esperti in varie discipline e in diversi rami che va ad arricchire l’annoso studio di D’Angelo sul percorso compiuto dal popolo dei Siculi fin dalle loro origini. Grazie ai risultati delle ricerche compiute da glottologi di fama, geografi, archeologi, antropologi, genetisti facenti parte del brain- team, l’analisi di D’Angelo si focalizza, facendo emergere una conclusione che rende giustizia alla verità storica.

A chiudere la kermesse del Caffè Letterario di SPAZIO al SUD, un tris d’autori – Adriano Di Gregorio, docente di Lettere nei licei, Piero Juvara, commediografo teatrale e sceneggiatore cinematografico, Mario Lo Giudice, interprete e traduttore linguistico – origini tra Catania e Siracusa, che il 9 maggio presentano il “Il pozzo delle Tre Lune”, Algra Editore. Un libro che, in quattordici racconti, declina sapientemente sfumature di “generi” diversi, dal giallo al rosa, dal nero al ‘verde’, affidati a registri stilistici molto differenti tra loro. In un susseguirsi di emozioni, il compito, decisamente riuscito, di descrivere situazioni, sentimenti, vizi e virtù di donne e uomini siciliani, specchi di una condizione di perenne equilibrio precario tra follia e saggezza, innovazione e tradizione, banale ottusità e geniale acume. Il tutto, con un tocco poetico.

 

 

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