Studenti del “Wojtyla” a Linguaglossa per ammirare la mostra “Francesco Messina. Segni e forme. La ricerca instancabile di una vita” con opere del grande scultore.

Studenti del “Wojtyla” a Linguaglossa per ammirare la mostra “Francesco Messina. Segni e forme. La ricerca instancabile di una vita” con opere del grande scultore.

Sono state messe a disposizione dal Comune di Milano, la “Casa Museo e Progetti Speciali Francesco Messina” e collaborazione associazione culturale “Salvatore Incorpora”

Lella Battiato Majorana

 

Appuntamento imperdibile per gli studenti della IV E Eno di via Raccuglia dell’Istituto Alberghiero “Karol Wojtyla” Catania, dirigente Daniela Di Piazza, accompagnati dai Proff. Carla Condorelli, Alessio Caccamo, Bibiana Borzì, Iole D’Agostino, e la dott.ssa Lella Battiato Majorana direttore della testata “Thevoicekw”, si sono recati a Linguaglossa per visitare il prestigioso Museo “Incorpora Messina”.

La mostra, offerta dall’associazione “Salvatore Incorpora”, consiste nell’esposizione temporanea “Francesco Messina. Segni e forme. La ricerca instancabile di una vita”, in cui si narra il viaggio del grande artista, uno dei massimi protagonisti del Novecento, alla ricerca di un’armonia formale classica un dialogo metatemporale tra passato e presente.

Dedicata allo scultore siciliano, nativo di Linguaglossa (1900), ne ripercorre la produzione artistica del Nostos come ciclicità del ritorno nella sua terra: ballerine e cavalli, che si accompagnano alle 60 litografie e 14 opere di scultura, che formano il corpus dell’esposizione temporanea.

Opere concesse in prestito dal Comune di Milano, congiuntamente alla “Casa Museo e Progetti speciali” diretta da Maria Fratelli, che segue sino dal 2017 un intenso sodalizio col comune di Linguaglossa.

Il gruppo classe è stato accolto da Andrea Giuseppe Cerra, assessore alla cultura del Comune di Linguaglossa, sempre in prima linea, dimostrando interesse per le attività artistiche, oggi Universitaire invité presso Université Paris Nanterre in Francia.

Grande ammirazione per l’icona della Tv di Stato il “Cavallo Morente” realizzato da Messina nel 1958 per la sede Rai di Roma. Sul piazzale antistante il museo lo “Stallone ferito” , opera prestata e appartenente alla città di Catania che nel 1999 dedicò a Messina la prima retrospettiva post mortem (dal 2014 collocata tra il verde di piazza Galatea, mentre più avanti in Piazza Europa, rivolta al mare, si trova un’altra opera dello scultore “La romantica” nella versione in marmo. Una riflessione importante dei nostri visitatori: i cavalli di Messina muoiono, ma sono resi immortali nell’opera dell’artista che fissa l’azione del loro vivere eterno.

L’evento si inquadra tra le attività propedeutiche su tematiche sociali e culturali importanti, e  rafforzare e potenziare la conoscenza della lingua italiana e conoscenza del patrimonio artistico territoriale.

Al termine del percorso, infatti, gli studenti hanno realizzato un articolo pubblicato sul giornale “Thevoicekw”.

 

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