Catania: effetto Coronavirus dopo le misure del governo “Conte”. A Palermo sbarcano i carrarmati

Catania: effetto Coronavirus dopo le misure del governo “Conte”. A Palermo sbarcano i carrarmati
Lella Battiato Majorana

Al momento abbiamo sei casi a Palermo e undici a Catania). Risultano ricoverati 19 pazienti (sette a Palermo, cinque a Catania, due a Messina, uno a Caltanissetta, tre ad Agrigento e uno a Enna) di cui uno in terapia intensiva per precauzione, mentre 35 sono in isolamento domiciliare.
Scuola, università e connesse attività didattiche sospese fino al 3 aprile; si attivano i “corsi di scuola a distanza” e sul sito di Rai Scuola (www.rai.raiscuola.Rai.it e sul portale rai Cultura è presente la suddivisione per materie ed argomenti: Letteratura, Arte, Scienza, Matematica, Mondo digitale, Costituzione italiana, Economia, Musica, Lingua e Letteratura Inglese. Inoltre sono state programmate dieci puntate di “Scuola@casa” rivolto agli insegnati, ai genitori e agli studenti.
A Catania in fila ai supermercati, il sindaco Salvo Pogliese ha presieduto una ulteriore riunione urgente della Giunta municipale per coordinare interventi e  misure da adottare per contrastare il virus anche alla luce dell’ultimo Dcpm, che stabilisce la zona protetta in tutto il territorio nazionale. Il sindaco ha informato sulla decisione, seppure  con parecchie limitazioni organizzative, di tenere aperti i mercati storici e quelli rionali settimanali, di cui è stato messo al corrente il Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, convocato dal Prefetto, per seguire rigorosamente le prescrizioni normative sulle distanze minime tra le persone e i punti di vendita.
Il Primo Cittadino ha dato mandato all’assessore Ludovico Balsamo di predisporre un piano di riordino dei mercati, osservando: “servono ad aumentare l’offerta di prodotti per gli approvvigionamenti dei cittadini”, evitando che la popolazione si rivolga solo a quelli commerciali al coperto, con il rischio di creare quegli assembramenti che si vorrebbero evitare”.
Per quanto concerne i servizi comunali, il sindaco Pogliese emanerà a breve un’ordinanza per cui, garantendo le prestazioni essenziali, verrà limitato il ricevimento del pubblico ai soli casi urgenti e indifferibili.
Verranno potenziati, invece, i servizi online che sono già in parte fruibili nel sito internet del Comune di Catania.
Sono state richieste migliaia di mascherine protettive alla Protezione Civile regionale.
Verrà evitato ogni spostamento che non sia comprovato da esigenze lavorative, motivi di salute o stati di necessità, tra cui l’acquisto di beni di prima necessità, ossia la spesa. Per gli spostamenti  ci si dovrà munire di un’apposita autocertificazione che se non risultasse veritiera si andrà incontro a conseguenze dal punto di vista penale, è previsto anche il “divieto assoluto” di uscire da casa per chi è sottoposto a quarantena e risulti positivo al virus. Sono previsti posti di blocco e controlli; bar e ristoranti aperti dalle 6,00 alle 18,00.
Ambulatori Asp Catania operativi solo per prestazioni urgenti
Dal 10 marzo, negli ambulatori dell’Asp di Catania saranno assicurate le attività soltanto per le prestazioni urgenti (U) e brevi (B). Sono temporaneamente sospese le visite e le prestazioni ambulatoriali differibili (D) e programmabili (P).
Sono, inoltre, sospese momentaneamente le visite o prestazioni in attività libero professionale; le visite per gli accertamenti dell’invalidità; le attività di screening oncologico di primo livello.
Le misure sono adottate nel rispetto delle disposizioni nazionali e regionali emanate per il contenimento e il contrasto del diffondersi del virus covid-19.
Sbarcano a Palermo i carrarmati
All’emergenza Coronavirus si aggiungono momenti di panico a Palermo per la presenza di alcuni carri armati sbarcati nel centro della città. Molte persone hanno subito pensato che fosse una conseguenza del coronavirus. Ma dopo poco si è appreso che i carri armati stavano tornando dal porto di Palermo di ritorno dalla Sardegna per una esercitazione, ma anche carceri in rivolta, si prevede un indulto per circa 8.000 detenuti.
Non bisogna arrendersi ma andare avanti.

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