Libri. Ubaldo Ferrini  racconta“La radio libera. La radio prigioniera”

Carlo Majorana Gravina

“Al fenomeno delle radio libere furono legate molte mode: gli adesivi con il logo appiccicati un po’ ovunque (lunotto dell’auto, armadi, vestiti, diari) un vero must diffuso in tutta Italia a cui ogni emittente contribuì promuovendosi a basso costo con risultati eccellenti”. Così Ubaldo Ferrini su quello che fu il fenomeno culturale e di costume che esplose in Italia dalla metà degli anni Settanta.

Il nostro, noto speaker radiofonico e accreditato tutor radiofonico di laboratori universitari e corsi di formazione, guardando alle sue molteplici esperienze nel settore ha scritto “La radio libera. La radio prigioniera”, dove espone il suo punto di vista; un racconto emozionale ed emozionante sul mondo della radiofonia, dagli anni Settanta ai giorni nostri, tra mode, passioni e sentimenti; nascita, fondamentale, delle radio libere; un passato radiofonico, forse sottovalutato.

“La radio libera, la radio prigioniera”, edizioni Akkuaria, si svolge in quattro parti: episodi ed esperienze personali,  l’epoca dell’analogico, affinità e divergenze tra emittenti locali e network, riflessioni sulla radio oggi e i possibili scenari futuri.

Nella prefazione Marco Biondi, e nella postfazione Massimo Lualdi, prestigiose firme della radiofonia, sottolineano: Ferrini traccia felicemente i percorsi della radiofonia, con uno sguardo approfondito sul passato e l’indicazione delle modalità attuali della comunicazione radiofonica.

“Esperienze vissute in prima persona – spiega l’autore -: ascolto assiduo, letture e confronti con altri cultori e attori del settore e, infine, l’esigenza di mettere per iscritto  le mie idée, dare ordine alle mie riflessioni, accennando ai miei trascorsi”.

Il saggio, utile a chi vuole dedicarsi professionalmente alla comunicazione radiofonica, è da settimane primo in classifica su Amazon per la categoria “Radio” e tra i più venduti del momento per “Arte e Spettacolo” e “Studi Culturali e Sociali”, superando ogni tipo di previsione, riconosciuto dalle riviste di settore come un vero caso editoriale tanto da poter essere definito come possibile best seller.

In copertina l’iconica imagine, disegnata da Turi Papale, di una radio retró che, rompendo le sbarre di una gabbia, sprigiona la voce dei “sopravvissuti” di quella generazione che ancora oggi a distanza di anni in memoria dell’antico furore e sacro fuoco ha il coraggio e la voglia di mettersi sempre in gioco, attraversando i momenti fondamentali della comunicazione in Italia, dopo la prima fase della radiofonia italiana dopo la sentenza  della Corte Costituzionale del ‘76, che aveva liberato l’etere dall’egemonia del servizio pubblico radiotelevisivo. Un’evoluzione continua, che oggi vede il suo cambiamento più importante nel passaggio dall’analogico al digitale,.

Dtt.ssa Lella Battiato Majorana

Dtt.ssa Lella Battiato Majorana