A Trento la Polizia celebra il Santo patrono San Michele Arcangelo. Il questore Alberto Francini “i nostri colleghi: poliziotti morti da eroi per il dovere, sono angeli vicini all’Arcangelo San Michele”

È stata celebrata, nella Chiesa Parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo, la Santa Messa, in onore di San Michele Arcangelo Patrono della Polizia di Stato, concelebrata dall’Arcivescovo di Trento, Lauro Tisi, e dal cappellano della Polizia Don Lino.

Presenti il presidente provincia Maurizio Fugatti, Franco Ianeselli Sindaco, il Commissario di governo vicario Alessandra Vinciguerra, presidente Corte d’appello Gloria Servetti, Procuratore Repubblica Sandro Raimondi, altri magistrati, comandanti FF. PP., decine di donne e uomini della Polizia di Stato.

Alla messa hanno partecipato le autorità civili e militari della provincia di Trento e numerosi poliziotti in pensione. 

Il Questore Alberto Francini, da poco vertice della Questura di Trento, nel suo intervento molto partecipato ha sottolineato “Tutti noi abbiamo un angelo custode fin dalla nascita che il Signore ha messo a protezione della nostra anima, tuttavia non lo conosciamo, mentre conosciamo il Santo Patrono della nostra istituzione la Polizia di Stato, anzi ne abbiamo una rappresentazione iconografica, San Michele guerriero con la spada che precipita Lucifero all’inferno; non è un semplice angelo un Arcangelo, che insieme a Gabriele e Raffaele sono comandanti delle milizie celesti, che hanno gerarchie a disposizione: le schiere angeliche”.  Con enfasi evidenzia “mi piace pensare che l’Arcangelo San Michele abbia vicino altri angeli, e immaginiamo che tutti questi angeli sono i nostri colleghi: poliziotti morti da eroi per il dovere e hanno salvato vite umane con spirito di servizio verso il prossimo”.

Difensore del popolo di Dio, vincitore nella lotta del bene contro il male, San Michele Arcangelo fu proclamato patrono e protettore della Polizia di Stato da Papa Pio XII, il 29 settembre 1949, per la naturale assonanza con la missione assolta quotidianamente con professionalità ed impegno da ogni singolo operatore. Il poliziotto, infatti, è chiamato ogni giorno ad assicurare il rispetto delle leggi, l’ordine e la sicurezza dei cittadini a favore dei quali orienta il suo servizio e che trova espressione e sintesi nel motto “Sub Lege Libertas”.

La cerimonia ha raggiunto un’alta spiritualità grazie anche ai canti religiosi con il tenore Antonio Costa che ha cantato più volte anche al “Bellini” di Catania. Ha aperto la celebrazione con “La preghiera del poliziotto”; e in duetto con il soprano Katarzyna Medlarska, si sono esibiti estasiando la platea dei fedeli, nel Magnificat di Marco Frisina. All’organo il Maestro Andrea Fuoli.

Dtt.ssa Lella Battiato Majorana

Dtt.ssa Lella Battiato Majorana