450.mo della nascita di Michelangelo Merisi da Caravaggio
Tormentata come la sua vita fu la vicenda della fama di Michelangelo Merisi da Caravaggio, immenso pittore, grande innovatore, dopo il quale l’evoluzione pittorica ha dovuto fare i conti con lui. Però, per quanto sorprendente, tale riconoscimento lo ebbe solo nel XX secolo, nonostante la sua maniera avesse suscitato una corrente importante di pittori, detti appunto caravaggisti.
Vari motivi fanno ritenere il periodo siciliano, tranne la parentesi maltese da lui conclusa con una fuga rocambolesca, il più sereno per lui ed infatti in Sicilia dipinse numerose opere e, soprattutto, pale d’altare: quadri grandi la cui realizzazione richiede tempo e studio, soprattutto per un artista esigente come lui.
La biografia del grande artista è parecchio lacunosa sin dalla sua nascita che sarebbe caduta il 29 o il 30 di settembre; anche questo è uno dei tanti misteri caravaggeschi poiché se nasce il 29, da cui il suo nome ispirato all’arcangelo che si celebra in quella data, il battesimo l’indomani, pur se in coda alla bella stagione, è un hazard.
È certo, comunque che arriva in Sicilia fuggiasco da Roma e Napoli poiché sul suo capo pendeva una condanna a morte.
Sulla celebrazione, importante, l’assessore regionale Alberto Samonà sostiene “Il rapporto tra Caravaggio e il Mu.Me è quasi simbiotico al punto che possiamo dire che Caravaggio è di casa al museo di Messina. Festeggiare i 450 anni dalla nascita aprendo le porte della ‘sua’ casa con un biglietto simbolico che rende il Museo accessibile a tutti, è il modo che abbiamo scelto per celebrare la memoria e l’estro creativo del grande artista”.
Con questa iniziativa si avvia un percorso di attività e programmi con i quali si vuole ricordare la permanenza in Sicilia, tra il 1608 e il 1609, del grande artista tra Siracusa, Messina e Palermo dove ha realizzato opere tra le più alte della sua produzione. Al Mu.Me di Messina, in particolare, sono esposti due capolavori assoluti: “Resurrezione di Lazzaro” e “Adorazione dei pastori”. Il Museo di Messina, in accordo con la società di illuminotecnica Erco, ha, fra l’altro, realizzato un intervento di riqualificazione dell’illuminazione dei due dipinti.
A Siracusa, Galleria di Palazzo Bellomo, sono stati presentati i tre volumi su “Caravaggio e i Caravaggeschi aretusei” di Michele Romano e Dario Bottaro, Annalisa Stancanelli, Valentina Certo. Seguirà una visita guidata alle sale del museo dove sono custodite le opere del suo amico Mario Minniti, e in particolare “Deposizione”, “Miracolo di Santa Chiara”, “Martirio di Santa Lucia”.
“Nostro intento – spiega Samonà – celebrare Caravaggio attraverso le opere che ha lasciato durante la sua, breve, ma intensa, permanenza in Sicilia, ma anche quei tanti artisti che con lui hanno condiviso arte e vita. Le attività programmate in collaborazione con il direttore del MuMe, Orazio Micali e la direttrice del Museo Bellomo, Rita Insolia – ha sottolineato Samonà – vogliono offrire la possibilità di un incontro con la luce che distingue lo stile pittorico di Cavaraggio, quasi un invito a guardare con occhio nuovo, come lui fece, la vita”.