Assolto a Catania il giornalista Roberto Napoletano e l’autore del “pezzo” per non aver commesso il fatto

Una sentenza penale del tribunale di Catania, aiuta a capire come funzionano i  media moderni, nonché quante suggestioni e illusioni si determinano guardando i film poliziesco-legali televisivi di matrice statunitense, anche nei magistrati inquirenti.

Una cittadina si è querelata  per la pubblicazione non omissata della sentenza che riconosceva la violenza sessuale aggravata subita dalla figlia minore, ovvero riportando le generalità della sfortunata ragazza.

Così il “giudice naturale”  (art. 25 Cost.), la Dott.ssa Stefania Cacciola del Tribunale di Catania, ha dovuto decidere sull’imputazione del reato a carico del direttore responsabile della testata e dell’autore dell’articolo incriminato: il quotidiano Il Sole 24 Ore allora diretto da Roberto Napoletano.

Il processo origina da uno strafalcione del pm che, senza neppure modificare il capo di imputazione e ben conscio che il direttore del sito non potesse neppure astrattamente essere costui, lo ha rimesso al giudizio del Tribunale, contestandogli, giusto il reato ipotizzato a suo carico, inizialmente in concorso con il giornalista, autore dell’articolo, per aver divulgato, attraverso il sito da lui diretto, le generalità di una persona offesa da atti di violenza sessuale, senza il suo consenso.

L’interesse del quotidiano economico alla vicenda, notoriamente alieno ai fatti di cronaca nera, scaturiva dall’eccezionale riconoscimento di una provvisionale a favore delle parti civili (la madre della ragazza), stabilito dalla Corte di Cassazione, nell’atto di rinvio in Appello\   D NQA<         D NQA< .

L’articolata ed esaustiva memoria difensiva dell’avv. Caterina Malavenda ha spiegato che determinati servizi, soprattutto nelle testate di levatura nazionale, vengono appaltati a specifiche agenzie che provvedono anche ad omissare le sentenze. Quindi i due imputati non hanno commesso alcun reato.

Importante l’intervento dell’avvocato corrispondente Giuseppe Sapienza Quattrocchi del foro di Catania che in udienza, con domande precise e stringenti, ha consentito che il Giudice acclarasse la totale estraneità dell’imputato alla commissione del reato. Ultime note: si è proceduto per la fattispecie di reato prevista all’articolo 740 bis, che è l’ultimo articolo del nostro codice penale.

Il Tribunale di Catania, quindi, si è pronunciato in favore della libertà di stampa, purché si proceda con oculata prudenza.

Carlo Majorana Gravina

Carlo Majorana Gravina