Salvatore Incorpora è andato a trovare Francesco Messina nello Studio-Museo di Milano dove creava le sue opere

Nello Studio-Museo “Francesco Messina” di Milano, per la prima volta, dall’8 dicembre 2021 al 16 gennaio 2022, è stata ospitata una mostra retrospettiva che ha messo in relazione il “padrone di casa”, Francesco Messina (1900-1995), e l’artista calabro-siculo Salvatore Incorpora (1920-2010) dal titolo “Salvatore Incorpora – Francesco Messina. Vite parallele”.

In una lettera indirizzata a Messina, Incorpora dirà “il soggetto che si crea in arte, può cantare non soltanto ‘in sordina’, sottovoce quindi, ma anche a squarciagola. Ritengo che in questo senso oggi le varie espressioni artistiche possano manifestare e cantare ‘in afflato di poesia l’espressione formale’ nella giunta della collocazione artistica e nel cammino della contemporaneità soprattutto. Forzo e deformo intenzionalmente, disegno e coloro violando, sgrammatico pure, voglioso soltanto di accentrare le qualità emotive e sensuali nel ricordo di maestri quali Toulouse-Lautrec, Van Gogh, Picasso, Kokoschka, Ensor, Sironi, Rossi, Scipioni, Mafai, Guttuso, Migneco e schiera altra infinita di cantori a voce alta, forte e armonica”.

Il ricco nucleo di opere dell’artista ospite, racconta un mondo dominato da sentimenti umani, dal vivere quotidiano e comprende gli originali personalissimi meravigliosi presepi che Incorpora realizzò con materiali vari adoperando tecniche miste, inseriti in un microcosmo che rivela la Sicilia di metà Novecento, con i quali già Milano, nel 2002, lo aveva ospitato all’interno della Rassegna internazionale “Presepi dal mondo” al Palazzo della Ragione.

Il dialogo con Francesco Messina, nei “fatti” e nelle opere di questa mostra, ne evidenzia le “vite parallele”: diversità, unione e coralità. I due artisti, che non si sono mai fisicamente incontrati, percorsero strade artistiche diverse, quasi diametralmente opposte, sia sul versante dei soggetti che del linguaggio: grande classicismo per Francesco Messina, un’arte figurativa solidamente espressionista quella di Salvatore Incorpora.

Un primo incontro-confronto artistico tra loro, dopo quello epistolare, fu realizzato nel 2015 quando il Museo comunale “Francesco Messina” di Linguaglossa, paese alle pendici dell’Etna sua città natale, deliberò di ospitare l’antologica permanente del cittadino onorario Incorpora, artisti profondamente valorosi e intensi nella diversità.

Come ulteriore verifica, adesso Incorpora è andato a trovare Francesco Messina nel luogo che scelse come studio-museo, nel cuore di Milano, dove tutt’ora si respirano suoi pensieri, intenzioni e visioni.

A Milano, le opere di Incorpora interloquiscono con le sculture di Messina, suggerendo al visitatore nuovi elementi di confronto atti ad apprezzare e comprendere il percorso di due artisti importanti, dal peculiare linguaggio intenzionale personale.

Nel 2012 Vittorio Sgarbi, dopo aver visitato la casa-studio di Incorpora, dove è custodita gran parte delle sue opere, osservava: “….Incorpora ha una lunga carriera è vissuto novant’anni, quindi si è mosso vedendo tante cose, rimanendo fedele a una figurazione problematica, perché non è una figurazione realistica o neorealistica ma è contaminata da suggestioni delle ricerche che lui  seguiva e conosceva dell’arte del novecento, per cui è una figura interessante …. Salvatore Incorpora rappresenta  una dimensione reale, diversa …”.

Al fine di inquadrare, contestualizzandola, la figura dell’artista calabro-siculo, dopo un’accurata fase di studio, nel maggio 2015 venne inaugurata, ad opera del distretto culturale Taormina Etna e del Comune di Linguaglossa, l’esposizione permanente Salvatore Incorpora, a cura di Vittorio Sgarbi e Antonio D’Amico, all’interno del museo regionale Francesco Messina; poi, nel luglio del 2016, nella stessa location è stata allestita la mostra “Guttuso Incorpora Messina inedite visioni ai piedi dell’Etna” che ha raccolto diecimila visitatori.

La catalogazione delle opere di Incorpora, ancora incompleta, ne individua 1.500, grazie all’enorme documentazione accumulata, numerosissimi testi critici e le fonti, articoli o libri, così come i premi e riconoscimenti ricevuti in una lunga stagione e vita d’artista e di innamorato dell’arte e della cultura.

Incorpora, nel 1958 venne nominato Ispettore Onorario per la conservazione dei Beni Ambientali, Architettonici ed Artistici della Sicilia orientale, nomina che gli verrà rinnovata per oltre un decennio. Durante questi anni si impone sugli amministratori del tempo riuscendo a non far demolire  la  seicentesca chiesa di S. Francesco di Paola a Linguaglossa.

Questo dell’arte sacra e di devozione, presepi inclusi, è importante segmento dell’attività del nostro: tra gli anni ‘60-‘70 realizza per le chiese di Linguaglossa, Fiumefreddo e Nizza di Sicilia Vie Crucis,  Battisteri, bassorilievi policromi raffiguranti Apostoli,  le statue degli  Arcangeli Gabriele e Michele. Periodo nel quale, apprendiamo da carteggi diversi, rompe l’isolamento isolano, rapportandosi con Carlo Levi, Leonardo Sciascia, Giuseppe  Migneco, Giuseppe Mazzullo e Carmelo Mendola.

Salvatore Incorpora, nelle sue opere, fissa e fotografa realtà a squarciagola, esprimendo un sentire che emoziona e coinvolge. Tele e sculture, scaturite da pennellate e colpi di polpastrelli dinamici, espressionisti non solo nella tecnica ma anche nei soggetti raffigurati, rendono le figure di uomini e donne in preda ad angoscia nella ricerca disperata della fortuna: i vinti di Giovanni Verga, un’identità siciliana fieramente espressa con dignità e con la forza del colore.

Dtt.ssa Lella Battiato Majorana

Dtt.ssa Lella Battiato Majorana