Accademia d’Arte del Dramma Antico Emilio Lumastro protagonista a New York per una mostra di Tomás Saraceno
Da Siracusa a New York. Emilio Lumastro, allievo del secondo anno dell’Accademia d’arte del Dramma Antico, la scuola di teatro della Fondazione Inda, è stato invitato da Tomás Saraceno, artista argentino tra i più apprezzati nel mondo, a inaugurare con una performance la sua nuova mostra “Particular Matter(s)”, allestita preso The Shed, uno dei più importanti spazi dedicati all’arte contemporanea di New York.
Emilio Lumastro, che come gli altri allievi dell’Accademia lo scorso anno è salito sul palcoscenico del Teatro Greco di Siracusa per le rappresentazioni classiche organizzate dalla Fondazione Inda, ha improvvisato vocalizzi e armonizzazioni accompagnando centinaia di visitatori in un’esperienza immersiva, sospesi nel vuoto, camminando su una rete.
“E’ stato bellissimo sentirsi parte di questa grande creazione di Tomás Saraceno – sono le parole di Emilio Lumastro -. Sia nel corso dell’anteprima riservata ai giornalisti che per l’inaugurazione, abbiamo cercato con Tomás di creare una dinamica e degli effetti il più coerenti possibili con l’esperienza e l’ambiente circostante. E poi è stata una grandissima emozione poter incontrare anche un altro grandissimo artista come David Byrne”.
Gli allievi dell’Accademia d’Arte del Dramma Antico sono già stati coinvolti negli scorsi mesi da Tomás Saraceno in “AnarcoAracnoAnacro”, la mostra al Parco Archeologico della Neapolis a Siracusa, inaugurata nel luglio dello scorso anno e che si è chiusa il 31 gennaio.
“La nostra accademia forma gli allevi non solo in aula – precisa Antonio Calbi, sovrintendente della Fondazione – ma immettendoli subito sull’immenso palcoscenico del Teatro Greco, a fianco di interpreti di lunga esperienza e diretti da registi dalle diverse estetiche e sensibilità. Non solo: la nostra vocazione è quella di formare attori e performer a tutto tondo, che siano in grado di creare performance canore, fisiche, gestuali, nelle più diverse condizioni, sospesi a diverse decine di metri di altezza, su una rete che rimanda alle ragnatele dei ragni, come in questo caso, oppure appesi a una gru come nelle Baccanti della scorsa stagione. Grazie a queste esperienze e alla palestra di tecniche e di vita quotidiana, i nostri allievi sono spinti a creare e sfidare i nostri tempi con l’arte, la poesia, la bellezza. Il coinvolgimento di un nostro giovane allievo nell’’evento di apertura di questa mostra a New York, tuttora capitale della creatività contemporanea, ci inorgoglisce particolarmente”.