L’Accademia d’Arte Etrusca, ospitata per l’occasione nella chiesa di San Gaetano alle Grotte di Catania, ricorda “Donne straordinarie Scienziate nel mondo”
La chiesa San Gaetano alle Grotte, ha ospitato il significativo evento culturale dell’Accademia d’Arte Etrusca di Catania, presidente Carmen Arena.
Dopo la celebrazione della Santa Messa da parte del rettore P. Antonio De Maria che ha salutato gli accademici convenuti, ha preso corpo la celebrazione delle “Donne straordinarie Scienziate nel mondo”, condotta dalla Prof.ssa Anna Maria Di Falco.
Con le relazioni di: Dott.ssa Rosalba Sgarlata (Direttore UOC Medicina fisica e riabilitativa Biancavilla), M° Vera Pulvirenti (pianista concertista cxu Riposto-Giarre e Aiparc), Maria Grazia Brasile (poetessa e autrice), Cristiana Zingarino (Assistente Capo Coordinatore Polizia di Stato), Dott.ssa Tiziana Santonocito (Direttore medico anestesia e rianimazione IOM Viagrande), Dott.ssa Cristina Lombardo (autrice e poetessa), Dott.ssa Maria Rita Barba (servizi sociali Ospedale San Marco), Ins. Angela Galatà (delegata presepi Misterbianco), Tiziana Gambarresi (broker assicurativo) sono state ricordate: Fabiola Giannotti (fisica, DG Cern), Eva Mameli Calvino (botanica), Mary Leakey (archeologa), Ruth Rogan Benerito (chimica), Mary Claire King (genetista), Françoise Barré Sinoussi (virologa), Grace Murray Hopper (matematica), Maria Sybilla Merian (naturalista), Jane Cooke Wright (chirurgo), Elena Cornaro Piscopia (erudita e filosofa, prima donna laureata al mondo, Padova 1678), Lucrezia Laura Raspi, Maria La Giudea (alchimista), Jennifer Doudna (chimica), Trotula De Ruggiero (medico), Lynn Margulis (biologa), Caroline Lucretia Herschel (astronoma), Lucia Votano (fisica astroparticellare), Maria Goepper-Mayer (fisica teorica), Jenni Fourdnover, Saily Ride (astronauta), Vera Rubin (astronoma). Direzione organizzativa a cura della poetessa Maria Grazia Brasile.
Apprezzata la scelta della chiesa San Gaetano alle Grotte di Catania
Prima chiesa paleocristiana di Catania, secondo tradizione fu edificata nel 262 (III secolo d. C.) dal quarto vescovo della città Sant’Everio e dedicata a Santa Maria di Betlem, in una grotta lavica già usata come cisterna, e intitolata a Santa Maria, probabilmente venne ingrandita nel VII secolo, con l’erezione dell’apogea chiesa di San Gaetano, a quel tempo forse intitolata a Santa Maria La Grotta.
Nell’VIII secolo, con la conquista musulmana della Sicilia, la chiesa superiore viene abbandonata. I Normanni la restaurarono e forse a questo periodo risalgono le grosse colonne del presbiterio, mentre viene ridimensionato l’accesso alla chiesa sotterranea, che diventa così cripta per il tempio superiore, mediante la costruzione di una ripida scalinata in pietra lavica.
Il tempio inferiore, periodicamente allagato a causa della presenza della sorgente che alimentava il vecchio pozzo, rimase presto intasato dai detriti fangosi e cadde nell’oblio. Solo nel 1558 l’edificio fu sgomberato e ripulito ad opera dei frati Carmelitani. In questa data forse si accosta la venerazione del santo di Thiene, canonizzato nel secolo seguente, e l’intitolazione a Santa Maria di Betlemme del tempio ipogeo, in quanto legato al culto del Presepe, sorto in Italia dopo l’opera di San Francesco d’Assisi a Greccio.
Demolita in parte nel 1674 per la costruzione del vicino bastione di San Michele (sulla base del progetto fortilizio iniziato più di cento anni prima, nel 1550 sotto il regno di Carlo V e compiuto su progetto di Tiburzio Spannocchi), venne distrutta definitivamente dal terremoto del 1693, probabilmente anche a causa di una tecnica muraria non adeguata risalente alla fase medioevale cui si aggiunse l’instabilità dovuta allo smantellamento avvenuto quasi venti anni prima; parte del tempio inferiore subì pure gli effetti del sisma.
La ricostruzione, grazie ai contributi della confraternita di San Gaetano che frattanto si era formata per la conduzione della chiesa, subì diversi cambi di progetto e si protrasse a lungo, venendo completata nel 1801 sotto il vescovo Corrado Maria Deodato Moncada.
Nuovamente abbandonata dopo il danneggiamento del bombardamento alleato, durante la seconda guerra mondiale, è stata riaperta al culto negli anni Ottanta per poi essere nuovamente riaperta saltuariamente.
Attualmente la chiesa inferiore, oltre ai normali servizi curati dal rettore padre Antonio De Maria, è gemellata con il monastero russo-ortodosso di Divnogorje e ospita la comunità ortodossa catanese per le Messe domenicali.