Michele Guccione – In Sicilia consumi di energia in aumento, coperti solo per un terzo da rinnovabili. Le bollette rincareranno: prezzo  zonale a 131 euro a MWh, picco di 264. Accelerare sulle Comunità  energetiche rinnovabili (Cer). Unioncamere Sicilia chiama a raccolta sindaci e imprese il 29 gennaio Palermo.

La nuova impennata dei prezzi dell’energia elettrica rende ancora
più urgente potenziare anche in Sicilia la copertura a basso costo
del  fabbisogno di elettricità attraverso una maggiore generazione
da fonti rinnovabili, ma nell’Isola l’energia “green” oggi copre
solo un terzo dei consumi e i tempi lunghi di realizzazione di
nuovi impianti di medie e grandi dimensioni allontanano il
raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione al 2030.
Serve, quindi, incentivare rapidamente l’installazione di piccoli
impianti in abitazioni e aziende e in questo senso la soluzione più
veloce ed economicamente più vantaggiosa è rappresentata dalle
Comunità energetiche rinnovabili, nelle quali i Comuni, le
parrocchie e gli enti pubblici aggregano privati e imprese attorno
alla realizzazione e gestione di impianti fotovoltaici comuni, fino
a 1 MW di potenza, per autoconsumo, vendita e lotta alla povertà
energetica.
Unioncamere Sicilia, con il progetto “Transizione energetica”
finanziato dal Fondo perequativo  2023-2024 di Unioncamere
nazionale, intende promuovere questo strumento, che beneficia di
incentivi erogati da Mase, Gse e Regione siciliana, e per questo
invita sindaci, amministratori di enti pubblici e di distretti
industriali, parroci, fondazioni, imprese e associazioni di
categoria, tecnici e semplici cittadini a partecipare al convegno
“Transizione energetica e Cer in Sicilia”, che si svolgerà il
prossimo mercoledì 29 gennaio, alle ore 10, a Palermo, presso la

sede di Unioncamere Sicilia, in via Emerico Amari, 11,
all’undicesimo piano. Qui troveranno anche un desk che fornirà
informazioni e assistenza per la costituzione di una Cer.
Per partecipare all’evento è necessario iscriversi al link 
 https://forms.gle/UxUT7cC6WtCDhM627 oppure inviare
una mail all’indirizzo energia@unioncameresicilia.it.
All’evento, organizzato assieme alla rete delle Camere di
commercio dell’Isola, all’Ordine degli ingegneri della provincia
di Palermo e al consorzio per l’innovazione tecnologica Dintec di
Unioncamere, interverranno Vincenzo Di Dio, presidente
dell’Ordine degli ingegneri della provincia di Palermo; Santa
Vaccaro, segretario generale di Unioncamere Sicilia; Roberto
Sannasardo, Energy manager della Regione siciliana; Mirco
Alvano, amministratore delegato della Macs; Francesco
Colli, esperto di finanza agevolata del Dintec;  Antonio Cimò,
coordinatore del gruppo di lavoro “Energia e ambiente”
dell’Ordine degli ingegneri di Palermo.

I DATI
In Sicilia le Cer finora costituite sono circa 15. Ma è necessario
fare molto di più e presto, considerato che circa  330 Comuni
hanno richiesto i fondi messi a disposizione dal Dipartimento
regionale Energia per finanziare gli studi di fattibilità e che solo 5
di questi hanno completato l’iter per passare alla costituzione
formale delle Cer. Lo strumento serve anche a rilanciare il settore
delle imprese di installazione di impianti fotovoltaici, che oggi in
Sicilia conta 5.156 imprese con 19.201 occupati diretti, oltre ai
tecnici e progettisti esterni.
Secondo gli ultimi dati di Terna, nel 2024 in Sicilia famiglie e
imprese hanno consumato 19 TWh di elettricità, in aumento di
oltre 200 GWh rispetto al 2023, con un prezzo zonale medio che

a dicembre è stato di 131 euro a MWh e con un picco di 264
euro.
Secondo il Sicily Solar Report del  Cnr di Palermo, il fabbisogno
energetico dell’Isola è stato coperto solo per un terzo dalle
rinnovabili e per due terzi da generazione termica con
combustibili fossili. Eppure la potenza rinnovabile installata ad
oggi è salita a poco più di 5 GW.
Terna evidenzia che la crescita maggiore si è avuta fra il 2021 e il
2024, con un incremento di 1,77 GW, di cui  ben 166 MW di
fotovoltaico nel  solo 2024.
“Sono aumentati anche gli accumuli con batterie per dare stabilità
alla rete – commenta Pino Pace, presidente di Unioncamere
Sicilia – . Però è noto che spesso gli impianti rinnovabili vengono
scollegati dalla rete per eccesso di produzione rispetto alla
domanda, soprattutto nei prefestivi e festivi, vanificando l’effetto
‘green’ sul prezzo finale perché le centrali termoelettriche devono
continuare a ‘pompare’ per tenere la rete in equilibrio. A questo
si è aggiunto il calo dell’idroelettrico dovuto alla siccità. Ecco
perché l’incremento dei medi e grandi impianti di eolico e
fotovoltaico da solo non basta a risolvere il problema del caro-
energia: deve essere accompagnato anche da una graduale
riduzione della richiesta di elettricità  dalla rete, e questo sarà
possibile solo se sempre più famiglie e imprese autoprodurranno
l’energia di cui hanno bisogno, con il vantaggio di abbattere la
bolletta e, nel caso delle imprese, di recuperare competitività”.

redazione@thevoicekw.com

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